Cesa, vile atto vandalico alla scuola materna. Il sindaco Guida: “Ma non ci fermeranno”

di Livia Fattore

Termosifoni, infissi e rubinetteria smontati, mobiletti saccheggiati. Addirittura hanno bivaccato con alcune scatolette di tonno che hanno rinvenuto in sala mensa. Ladri, ma anche vandali i soliti ignoti che in una delle scorse notti, approfittando della chiusura della scuola da venerdì pomeriggio a ieri mattina, hanno devastato il plesso della materna di Cesa, ubicato in via Turati, intitolato agli “Angeli di San Giuliano di Puglia”, in Molise, i 27 bambini morti insieme ad una delle loro maestre durante il crollo della loro scuola il 31 ottobre del 2012 a causa di un terremoto che colpì la zona a cavallo tra il Molise, la Puglia e la Campania.

Ieri mattina la scoperta da parte degli addetti alla scuola con l’allarme dato ai carabinieri e in comune. “Non è stato solo un furto è stata una devastazione. Un vero e proprio attacco alla scuola. Ma non ci fermeranno” è stato il primo commento del primo cittadino di Cesa, Enzo Guida, che ha continuato: “Arrivare a colpire una scuola è un atto di inciviltà, ma noi cercheremo di rispondere cercando di limitare al minimo i disagi. Quello che mi sembra strano è che intorno nessuno abbia sentito un rumore sospetto”.

Eppure di rumori ne avranno causati questi vandali considerato che i carabinieri della locale stazione, guidati dal comandante Ugo Sorice, e quelli del reparto territoriale di Aversa, giunti con la squadra scientifica, coordinati dal tenente colonnello Antonio Forte, avrebbero accertato che si sono serviti per portare via il bottino racimolato addirittura di un’Apecar. Notevoli i danni che ammontano, ad un primo esame, a circa quindicimila euro. Ma quello che più conta sono i tempi tecnici per rimettere in sesto la scuola per la ripresa ordinaria delle attività didattiche.

Si parla di una decina di giorni per rimettere a posto quanto distrutto: una grande porta di alluminio anodizzato che conduce nello spazio giochi esterno, ben undici finestre sempre di alluminio, un termosifone, il defibrillatore e la rubinetteria nei bagni. Per non parlare del materiale e degli arredi didattici che sono stati buttati per aria nella furia distruttrice dei vandali, almeno tre persone, si ipotizza. Vandali che hanno anche consumato alcune scatolette di tonno (i cui resti sono stati repertati dalla scientifica) e lasciato una scritta tracciata con il bianchetto, “Stronzi”, che farebbe pensare anche ad uno sfregio, indipendentemente dal furto che pure c’è stato.

I militari che indagano sull’episodio, analogo al precedente di qualche giorno fa a Parete, stanno acquisendo diverse riprese di videocamere di sicurezza sia private che pubbliche (farmacia comunale e municipio), sperando possa emergere qualche indizio utile all’identificazione dei ladri.

Intanto, la scuola rimarrà chiusa almeno sino al 2 maggio prossimo per consentire i lavori di ripristino per i quali è già stata individuata una ditta che è attualmente al lavoro. Il problema principale è quello della sicurezza, tenuto conto che, ora, l’edificio è di facile accessibilità mancando una porta e le finestre. La notte scorsa a presidiare, a turno, alcuni amministratori e alcuni volontari insieme ad agenti della polizia municipale in attesa che si trovi un modo per mettere la scuola in sicurezza. Non è la prima volta che si verificano furti all’interno della scuola dedicata agli’ Angeli di San Giuliano’ a Cesa, ma, nel passato, non si era andato oltre alla forzatura di qualche porta d’ingresso e alla rottura dei distributori automatici di merendine e bevande per portarle vie insieme ai pochi spiccioli presenti.

IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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