Aversa, morte Luigi Ciaramella: “Un’auto spuntò dalle campagne e provocò incidente”

di Antonio Arduino

Aversa – La ricostruzione dei fatti fornita dal perito di parte Alessandro Lima potrebbe essere stata decisiva per fare chiarezza sulla morte del giovane Luigi Ciaramella, deceduto nel luglio 2008 a seguito di un incidente avvenuto sulla strada che da Trentola Ducenta porta ad Ischitella, all’altezza dell’incrocio con Madonna di Pantano.

“Un veicolo, probabilmente proveniente da destra, uscito da un tratto di campagna, ha generato l’impatto fatale con vettura di Luigi”. Questo il punto saliente della ricostruzione fatta dal tecnico nella mattinata di mercoledì 11 aprile, all’udienza tenutasi davanti al giudice Alessandra Cesare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Alessandro Lima, consulente della famiglia Ciaramella e referente dell’associazione “Mamme Coraggio”, presieduta dalla madre di Luigi Ciaramella, Elena Renzullo, esperto in ricostruzioni di sinistri stradali, già consulente della Procura di Avellino per la ricostruzione del sinistro del bus di pellegrini precipitato dal viadotto “Acqualonga” costato la vita a 40 persone, ha ampiamente illustrato la consulenza a sua firma.

Nel corso del dibattimento il professionista avellinese, ha analizzato una serie di ipotesi sulle possibili cause della variazione di traiettoria del veicolo condotto dal povero Luigi Ciaramella la mattina del 31 luglio 2008. Tra le 7 ipotesi proposte, escludendo in modo assoluto, alla luce di motivazioni tecniche, le ragioni di esclusione o di verosimiglianza, è giunto alla conclusione che l’evento potrebbe essere stato generato da un contatto patito dall’autovettura condotta dal Ciaramella, da parte di un veicolo proveniente dalla sua destra al momento ignoto. Stando alla ricostruzione del perito, la Renault Clio condotta dal giovane stava percorrendo un tratto di strada rettilineo caratterizzato da un’elevata visibilità e privo di anomalie del manto stradale.

L’ingegner Lima ha spiegato per quali motivazioni non ritiene plausibile una distrazione e/o un colpo di sonno, analizzando anche la posizione del sole e dei raggi solari per escludere l’ipotesi di un abbagliamento. Il professionista ha, inoltre, affermato che la causa delle devastanti deformazioni al veicolo, e di rimando le notevoli sollecitazioni patite dal conducente e costatagli la vita, sono riconducibili all’urto contro il palo di sostegno della rete elettrica, posto a brevissima distanza dal ciglio stradale. Sono stati forniti importanti parametri tecnici e strutturali del palo, portando l’attenzione su come lo stesso non abbia subito danni degni di nota a seguito del sinistro. Sul posizionamento del palo, Lima ha asserito che era installato in una posizione certamente non sicura e non rispondente alle vigenti norme in materia, sottolineando come, già dal 1992, ostacoli di quel genere vadano protetti con apposite barriere di sicurezza, che nel caso avrebbero certamente attutito l’impatto del veicolo contro il palo. Lo stesso ingegnere ha concluso la sua lunga deposizione, asserendo che l’assenza del palo nella sua posizione, verosimilmente, non avrebbe cagionato la morte del giovane Ciaramella.

La prossima udienza è fissata per il 18 luglio, data in cui l’ingegner Lima sarà nuovamente escusso e sottoposto al contro esame delle parti, e avverrà a valle dell’analisi della consulenza oggi depositata dal legale Davide Tirozzi, referente dell’associazione “Mamme Coraggio”.

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