Gricignano esclusa dalle Zes, Aquilante: “Un’altra ragione per fuoriuscire dall’Asi”

di Antonio Taglialatela

Gricignano – Le Zes (Zone Economiche Speciali) sono aree produttive individuare dalla Regione Campania con lo scopo di favorire gli investimenti attraverso sgravi fiscali ed esenzioni di vario tipo tese ad invogliare gli imprenditori ad investire. La Regione ha individuato tra queste, anche l’area industriale Aversa Nord (che comprende i territori di Carinaro, Teverola e Gricignano), tra le più importanti d’Italia.

Gricignano, però, è stata esclusa poiché non rappresentata nel consorzio Asi Caserta. “Purtroppo, come spesso accade, la coperta è corta e sono stati assegnati al consorzio Asi di Caserta un determinato numero di metri quadri”, spiega il vicesindaco di Gricignano, Andrea Aquilante, che poi sottolinea: “All’Asi di Caserta non siamo rappresentati e, per la prassi ormai consolidata secondo cui ognuno tira l’acqua al proprio mulino, il territorio di Gricignano, a parte l’area Impreco che ricade anche sugli altri territori, è stato praticamente escluso da questa opportunità. Hanno preferito le aree sature a quelle libere pur di portare a casa il risultato”.

Un’altra ragione per la quale il vicesindaco e delegato all’Urbanistica ritiene che per il Comune è necessario fuoriuscire dal consorzio Asi. Intenzione che il progetto politico “#SiPuòFare”, col quale lo stesso Aquilante si propone come candidato sindaco, aveva anticipato di voler porre in essere durante un’assemblea interna dello scorso ottobre.

Quella della zona industriale di Gricignano è, infatti, una questione che continua a preoccupare non poco la cittadinanza che, dopo l’incubo, passato, dell’Ecotransider, resta attenta sull’eventuale sorgere di nuovi insediamenti dediti al trattamento dei rifiuti. Il parere del Comune non è vincolante ai fini della realizzazione degli impianti. L’ente locale può solo eseguire la verifica della conformità urbanistica da parte del tecnico comunale, che opera nella sua più totale autonomia, quindi senza le cosiddette “ingerenze”. Tutte le fabbriche che lavorano nel settore dei rifiuti riferimento, per normativa, a rifiuti denominati ‘pericolosi’ e ‘non pericolosi’ e il Comune non può, al momento, vietare quanto consentito per legge. C’è bisogno, quindi, di una soluzione sul piano politico.

Una soluzione che per Aquilante e il #SiPuòFare potrebbe arrivare dando seguito ad una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 6 giugno 2005 quando l’allora amministrazione Lettieri prese atto “che il Comune di Gricignano non è un ente consorziato all’Asi di Caserta, come si nota dall’articolo 3 dello statuto consortile, e che, pertanto, lo stesso consorzio non ha alcun potere di incidere sul territorio industriale della cittadina”. Una volontà politica che, però, non ebbe un seguito concreto nella procedura che doveva perfezionare l’iter di fuoriuscita dal consorzio poiché la variante al Prg non fu trasmessa al settore Urbanistico della Provincia. Ma quella delibera è, tuttavia, ancora valida e può essere utilizzata oggi per la fuoriuscita dall’Asi in quanto dà un’indicazione politica al progettista del nuovo Puc (Piano urbanistico comunale) di Gricignano in corso di perfezionamento e prossimo all’adozione. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che l’attuale Piano regolatore dell’Asi è scaduto da oltre 30 anni e il consorzio non riesce ad approvarne uno nuovo. Ciò significa che l’Asi, pur conservando i vincoli urbanistici, non ha potere espropriativo.

Insomma, il Comune di Gricignano ha tutte le carte in regola per gestire autonomamente la propria area industriale e regolamentare la nascita di nuovi insediamenti in funzione delle esigenze della cittadinanza, ponendo un freno alla “vocazione rifiuti”, che ormai caratterizza da anni quella stessa area, e consentendo all’amministrazione un maggiore controllo dell’impatto ambientale e occupazionale. Per quanto riguarda le infrastrutture che il consorzio Asi dovrebbe trasferire al Comune, si ritiene che ci sia ampio spazio per una transazione poiché il valore delle urbanizzazioni realizzate dall’Asi, da quarant’anni a questa parte, sarebbe abbondantemente inferiore rispetto a quanto il consorzio ha incassato attraverso gli oneri versati dalle aziende insediate.

Un’idea che comunque dovrà coinvolgere anche i vicini comuni di Carinaro e Teverola con i quali Gricignano costituisce il comparto cosiddetto di “Aversa Nord”. Questo perché una gestione, seppur autonoma, ma parziale di un’area condivisa con altri comuni non metterebbe completamente al riparo Gricignano da eventuali nuove Ecotransider, poiché queste aziende potrebbero sorgere anche nei territori confinanti, i cui comuni, come Gricignano, non avrebbero alcun potere di veto. Da qui la proposta di creare un comparto industriale tra Gricignano, Carinaro e Teverola indipendente dall’Asi.

Sotto la mappa della ZES: a destra della linea blu il territorio di Gricignano, a sinistra quelli di Carinaro e Teverola. 

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