Aversa, appartamento confiscato ad affiliato alla camorra diventa proprietà del Comune

di Nicola Rosselli

Aversa – Da lunedì uno dei due immobili, un appartamento e una villa, entrambi beni confiscati, ad un finanziatore occulto del clan camorristico dei casalesi e al boss Amedeo Mazzara, chiesti dal Comune di Aversa per un utilizzo collettivo, è entrato a far parte del patrimonio indisponibile dell’ente normanno. A darne notizia il vicesindaco, con delega al Patrimonio, Michele Ronza, che, nello scorso mese di novembre, aveva partecipato ad un apposito incontro presso la prefettura di Caserta con i rappresentanti dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, diretta dal prefetto Ennio Mario Sodano, proprio per decidere come utilizzare questi beni.

Nel comune normanno, in questo momento, come riportato dal sito dell’Agenzia Nazionale, sono sette i beni confiscati: due abitazioni indipendenti, un magazzino, due appartamenti in condominio, un locale commerciale e una villa. Il Comune di Aversa ha ottenuto formalmente, con consegna al comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, l’assegnazione di un appartamento al Parco Coppola, all’interno dello stesso condominio dove l’Ente ha già i due appartamenti indicati in precedenza, del valore di circa 200mila euro, confiscato ad un appartenente alla malavita organizzata locale, che va ad aggiungersi a due precedenti, già in uso da una ventina d’anni, destinati agli uffici finanziari dell’ente locale, e una mega villa con bunker in via Madonna dell’Olio, in una zona a confine con Cesa del valore di 500mila euro.

L’appartamento fu sequestrato e successivamente confiscato nell’ambito di un procedimento del 1998, conclusosi nello scorso mese di luglio, che vede coinvolto il gotha della camorra locale, da Michele Zagaria a Francesco Schiavone, Stefano Reccia, Francesco Bidognetti, Francesco Biondino, Mario Iovine e Dario De Simone. Proprietario era Nicola De Rosa, ritenuto finanziatore occulto del clan. Di proprietà della famiglia Mazzara, il clan camorristico egemone a Cesa e dintorni, invece, la lussuosa villa.

“Questi immobili, così come prevede la normativa attuale, – ha dichiarato il vicesindaco Ronza – devono essere destinati ad attività sociali o culturali. In questo senso daremo vita ad una manifestazione di interesse per valutare al meglio a chi e come assegnarli, per poi vigilare in seguito sull’utilizzo”. L’appartamento che era occupato è stato liberato ed è a disposizione dell’ente locale che dovrà affidarlo per scopi sociali e collettivi.

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