Siracusa, bancarotta fraudolenta: sequestrata Casa di Cura Villa Azzurra

di Redazione

La Guardia di Finanza di Siracusa, in esecuzione di apposito provvedimento d’urgenza a firma del procuratore capo Francesco Paolo Giordano, ha sottoposto a sequestro preventivo l’azienda “Casa di Cura Villa Azzurra Srl”, nota clinica accreditata presso il Servizio Sanitario Regionale.

Le indagini, coordinate dal procuratore Giordano, e dirette dal sostituto procuratore Davide Lucignani, sono state eseguite dal Nucleo di polizia economico finanziaria. Le Fiamme Gialle, in particolare, al culmine di complesse investigazioni, avviate nell’aprile del 2017, hanno acquisito elementi per consentire alla Procura di avanzare, al competente giudice, istanza di fallimento della società “Casa di Cura Villa Azzurra Srl”, individuando, al contempo, in capo agli amministratori di fatto e di diritto della stessa, reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e di causazione dolosa del fallimento, oltre al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L’attività investigativa ha fatto emergere che la casa di cura – che ha accumulato nel tempo residui debiti nei confronti del Fisco e dell’Inps per circa 7,5 milioni di euro e nei confronti di terzi per quasi 4 milioni di euro – una volta acquisita dall’attuale gruppo societario nell’anno 2015, nel successivo luglio 2016 ha concesso in locazione l’intera azienda ad altro soggetto economico la Gesin Srl. Gli ulteriori approfondimenti hanno consentito di rilevare che le stesse società nel mese di ottobre scorso hanno stipulato un contratto preliminare di vendita della stessa azienda già in locazione, così rimanendo svuotata degli asset societari idonei all’ottenimento dei ricavi e, altresì, gravata di debiti per oltre 10 milioni di euro e disponendo solo di redditi derivanti dal canone di locazione d’azienda, questi ultimi non sufficienti a generare flussi finanziari tali da far fronte al pagamento degli ingenti debiti accumulati nel tempo.

Con la richiesta di fallimento in corso, la locazione del ramo d’azienda prima e la successiva stipula del preliminare di compravendita con la Gesin Srl appaiono operazioni volte a sottrarre ai creditori (pubblici e privati) l’unico bene aggredibile: il complesso dei beni mobili e immobili della casa di cura organizzati per l’esercizio dell’attività di casa di cura, il know how, le autorizzazioni e le licenze per l’esercizio delle attività, gli impianti, le apparecchiature elettromedicali, i contratti di lavoro occasionali e di lavoro dipendente, i farmaci e le merci, nonché gli immobili strumentali all’attività di casa di cura di proprietà o in locazione. Entrambe le società – Casa di Cura Villa Azzurra e Gesin – sono riconducibili alle stesse persone fisiche ovvero allo stesso gruppo familiare, ragion per cui, i due negozi giuridici, l’affitto di azienda (prima) e di cessione di azienda (dopo), parrebbero preordinati a svuotare la società “decotta” per continuare le attività con la società in bonis, la Gesin, che nel frattempo ha acquisito le autorizzazioni sanitarie regionali già di titolarità della Villa Azzurra.

Pertanto, il preliminare di vendita dell’azienda ovvero dei suoi asset strumentali all’esercizio dell’attività, rappresenterebbe – allo stato – l’ultimo atto di una complessa operazione finalizzata a permettere agli amministratori di una società in stato di insolvenza – Villa Azzurra – di intraprendere la medesima attività di impresa, con la stessa azienda, ma con una società diversa – Gesin -, sempre dagli stessi amministrata, con pregiudizio dei creditori, soprattutto di quelli pubblici, che si vedono spogliati dell’azienda su cui avrebbero potuto rivalersi e le cui spettanze creditizie risulterebbero oggi, solo in parte, oggetto di accollo da parte del nuovo soggetto Gesin, distraendo quindi il “bene azienda” dalla potenziale soddisfazione dei creditori, atteso che il debito della clinica nei confronti dello Stato è significativamente superiore rispetto a quello che Gesin si è accollato.

Allo stato, risultano indagati tre soggetti, uno quale amministratore di fatto di entrambe le società interessate, mentre altri due soggetti nella qualità di amministratori di diritto delle richiamate società. In ragione degli elementi investigativi raccolti, nei confronti dell’amministratore di fatto di entrambe le società sono state contestate diverse ipotesi di reato che vanno dalla bancarotta fraudolenta per distrazione alla causazione dolosa del fallimento della società, nonché la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Ulteriori indagati risultano essere gli amministratori rispettivamente di Villa Azzurra e Gesin. L’azienda è stata affidata in custodia al rappresentante legale della “Casa di Cura Villa Azzurra Srl”, con facoltà d’uso per la sola ordinaria amministrazione della clinica.

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