Gli “esorcismi” di Don Michele Barone: tolta patria potestà ai genitori della 13enne

di Redazione

Nel pomeriggio del 12 marzo gli agenti della squadra mobile di Caserta, su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno eseguito nuove misure cautelari nella vicenda della 13enne “esorcizzata” che lo scorso 24 febbraio, pochi giorni dopo un servizio de “Le Iene”, portò ad una serie di arresti (leggi qui).

Anche in questo caso i provvedimenti hanno riguardato gli stessi indagati: don Michele Barone, 42 anni, sacerdote di Casapesenna appartenente alla Diocesi di Aversa, per il quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere; il vicequestore della Polizia Luigi Schettino, 40 anni, ai domiciliari; e i genitori della ragazzina, Cesare Tramontano, 51 anni, e Lorenza Carangelo, 48, entrambi di Maddaloni, scarcerati dai domiciliari dopo il primo provvedimento ma ora raggiunti dal divieto ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dalla sospensione della potestà genitoriale”.

Le indagini, dirette dalla Procura sammaritana e curate dalla squadra mobile della Questura di Caserta e, per la parte relativa ad alcuni accertamenti tecnici, dal nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, hanno consentito di approfondire ulteriormente le censure relative alle gravissime condotte perpetrate dal sacerdote Michele Barone, in concorso con le altre persone attinte dai provvedimenti cautelari. Il sacerdote, infatti – già colpito da un’ordinanza cautelare per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale – agendo senza l’autorizzazione del vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne – tra le quali la minore T.A. – riti esorcisti posti in essere con modalità violente, in tal modo concretizzando la realizzazione delle fattispecie incriminatrici dei maltrattamenti in famiglia aggravati dalla realizzazione, ai danni della minore T.A., di una lesione gravissima.

Le ordinanze cautelari hanno anche riguardato i genitori della minorenne, i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e volontariamente alla realizzazione dei soprusi ai danni della figlia e alla realizzazione, ai suoi danni, di uno sfregio permanente del viso. Infine, attinto da misura cautelare è stato anche il vicequestore aggiunto Luigi Schettino, seguace di don Michele Barone, ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A., non avendo impedito il protrarsi della condotta criminosa, pur avendone piena contezza e avendo l’obbligo giuridico di impedire l’ulteriore protrazione dell’evento criminale e, in particolare, la realizzazione dello sfregio permanente del viso della minore.

Le indagini, sono state condotte attraverso l’escussione di numerose persone informate sui fatti, l’acquisizione di documentazione sanitaria, la realizzazione e l’acquisizione di videofilmati – compresi quelli de “Le Iene” – una consulenza medico/legale e intercettazioni telefoniche e ambientali.

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