Dispositivi medici scaduti, sequestrato centro diagnostico a Santa Maria Capua Vetere

di Redazione

La compagnia della Guardia di Finanza di Capua ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza dell’intera struttura operativa del laboratorio di analisi convenzionato con il sistema sanitario nazionale “C.d.s. – Centro Diagnostico Sammaritano srl” di Vincenzo Di Caprio, con sede a Santa Maria Capua Vetere.

L’adozione, in via d’urgenza, della misura cautelare, emessa dalla Procura sammaritana, è stata motivata dalle gravi irregolarità riscontrate durante i controlli effettuati dai finanzieri insieme al personale ispettivo dell’Asl di Caserta. Nel corso di una prima perquisizione al centro diagnostico è stata appurata la presenza di circa mille reagenti, calibratori, soluzioni e altri dispositivi medici scaduti da diverso tempo, tutti sottoposti a sequestro probatorio, oltre alla carenza nell’applicazione delle procedure di corretta gestione del laboratorio. Veniva accertato che i previsti controlli di qualità – interni ed esterni – sui macchinari utilizzati per le analisi non erano mai stati effettuati, compromettendo così la genuinità dei referti rilasciali in relazione a specifici esami. Inoltre, è stato riscontrato che nel centro venivano effettuati esami tossicologici, molti dei quali utilizzati per certificare l’idoneità dei candidati per la partecipazione a concorsi pubblici e nelle forze armate, sebbene il centro non disponesse delle autorizzazioni necessarie per farli.

Altra circostanza allarmante e indicativa dell’assoluta disinvoltura gestionale è stata quella relativa al rinvenimento di campioni di prelievi relativi ad animali che, per legge, andrebbero effettuati presso centri specialistici dedicati alla zoofilia, ma che il laboratorio analizzava comunque, etichettandoli come relativi ad esseri umani. Nel corso dei controlli è stato constatato anche l’impiego di alcuni lavoratori in nero ed irregolari.

A seguito di un nuovo accesso ai locali da parte delle Fiamme Gialle, coadiuvate questa volta da personale ispettivo del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Caserta, è stato riscontrato, in aggiunta a tali condotte illecite, nel frattempo non eliminate, anche delle modifiche strutturali rispetto ai decreti autorizzativi della rilasciata convenzione con il servizio sanitario nazionale, nonché il mancato rispetto delle disposizioni sulla sicurezza dei lavoratori e la presenza di rifiuti speciali in locali non idonei, perfino nel bagno dedicato ai disabili.

Pertanto, preso atto dell’esito delle disposte ispezioni, la Procura ha ritenuto necessario adottare con urgenza un provvedimento che inibisca al centro diagnostico, peraltro consorziato con altri cinque centri di analisi più piccoli della provincia di Caserta, la possibilità di continuare a svolgere la propria attività, rilasciando referti di laboratorio, che, per le modalità di svolgimento degli esami, non possono ritenersi affidabili. Sulla base di tale provvedimento, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro l’intero laboratorio, affidandolo in giudiziale custodia al sindaco del Comune di Santa Maria Capua Vetere.

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