MasterChef Italia 7, svolta “thriller” con i panetti scomparsi. Fuori Giovanna e Manuela

di Antonio Taglialatela

“Il giallo della pasta brisè”. Se fosse un romanzo così si intitolerebbe l’ottava puntata della settima edizione di MasterChef Italia che, dopo la confusione creatasi, appunto, per i panetti di pasta brisè conservati tra frigo e abbattitore, ha visto prima l’eliminazione di Marianna e Manuela e poi, tramite la “moviola” (o il “Var”, come va tanto di moda negli ultimi tempi), il ripescaggio delle due concorrenti, anche se per Manuela è giunta, infine, l’eliminazione definitiva, così come per Giovanna, dopo non essere riuscite a superare il Pressure Test.

Tutto comincia con l’Invention Test per il quale gli aspiranti cuochi (a coppie, scelte dal siciliano Antonino, poiché vincitore della Mistery Box) devono preparare lo “Scrigno di Venere”, un’antica ricetta emiliana costituita da un tortino di pasta brisè farcito di tortellini, ragù e besciamella. Durante la preparazione alcuni mettono il loro panetto di pasta brisè a riposare in frigo. Altri, sbagliando, lo ripongono nell’abbattitore. Al momento di recuperarli per completare il lavoro, alcuni si impossessano del panetto di un altro. E lì il caos: le coppie Simone-Francesco e Davide-Alberto, pur avendo lavorato bene, si ritrovano una pasta al limite della trattabilità. I giudici concedono un quarto d’ora supplementare per rifarla e portare a termine il test. Alla fine i migliori risultano Kateryna e Antonino mentre il titolo di “peggiori” va ad Alberto e Davide.

Ma non sono questi ultimi a dover abbandonare la cucina. Marianna e Manuela, infatti, vengono chiamate dai giudici, i quali, dopo aver rivisto in video le immagini, le giudicano colpevoli del pasticcio e di aver giocato in modo sleale. Marianna, infatti, avrebbe preso di proposito un altro panetto, nonostante Manuela le dicesse che il loro era riposto sul lato opposto, lasciando però proseguire la prova. Le due abbandonano la cucina tra le lacrime, mentre sul web, in particolare su Twitter, esplode la polemica contro quella che molti ritengono un’eliminazione ingiusta, soprattutto per Manuela.

Non finisce qui. Dopo la prova esterna, voltasi all’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, ora diventato “Città Olinda”, una onlus che si occupa dell’assistenza a persone con problemi mentali, gli chef Cannavacciuolo, Bastianich, Barbieri e Antonia Klugmann decidono di riguardare le immagini alla moviola e scoprono la verità di quanto accaduto. In cucina arriva addirittura un notaio e rientrano a sorpresa Marianna e Manuela. Dopo una più approfondita visione delle immagini, emerge che a fare confusione non sono state solo le due eliminate, fatte rientrare in gioco, ma anche le coppie formate da Ludovica e Giovanna e da Alberto e Davide. Simone, Francesco e Kateryna vengono esonerati dal Pressure Test, al quale vanno i sei “colpevoli” che devono lavorare con gli ingredienti assegnati da Cannavacciuolo in base ai numeri della “smorfia” napoletana.

A dire addio per sempre a MasterChef sono la maestra d’asilo Giovanna, che prepara in modo errato delle zampette di gallina, e la consulente alla carriera Manuela, eliminata per la seconda volta per aver creato più un “buffet” di fritto che un vero e proprio piatto. Marianna, invece, si salva: il suo piatto è il migliore del Pressure Test. Alberto e Ludovica la seguono in balconata, restando in gara con Marianna, Denise, Kateryna, Fabrizio, Antonino, Francesco, Simone e Davide.

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