Scriveva “Squola”: maestra licenziata

di Redazione

Scriveva ‘squola’, ma anche ‘sciaquone’, e dove servivano le doppie le ometteva, salvo aggiungerle nelle parole che non le hanno. Epilogo scontato per la maestra “didatticamente incapace”, che ora, dopo l’allontanamento dalla scuola (senza “q”!) si è vista confermare il licenziamento dal giudice del lavoro di Venezia.

La donna, insegnante fino a tre anni fa in una scuola elementare della provincia di Venezia, a Santa Maria di Sala, aveva fatto ricorso al giudice del lavoro contro la decisione del Ministero dell’istruzione, che l’aveva lasciata a casa dopo la segnalazione della preside. Ma anche la magistratura ha deciso che la maestra non poteva più insegnare.

Erano stati i genitori dei bimbi delle due classi di prima elementare, dove la donna insegnava italiano, ad accorgersi degli strafalcioni nelle correzioni e nei compiti assegnati ai figli. Per protesta erano arrivati a tenere a casa i figli, in attesa dell’allontanamento dell’insegnante. Il giudice ha ritenuto inammissibile anche la domanda con la quale l’ex insegnate chiedeva di essere assegnata ad altre mansioni o trasferita in un altro istituto.

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