Rapinatore ucciso nel Napoletano, il gioielliere: “Mi puntava contro la pistola”

di Redazione

“Mi sono visto puntare una pistola contro. Non avevo mai sparato a nessuno”. Sono le parole di Luigi Corcione, il gioielliere che sabato sera ha ucciso uno dei tre rapinatori che hanno preso d’assalto il suo negozio a Frattamaggiore (Napoli), al corso Durante. “All’improvviso è successo tutto”, racconta l’uomo, indagato per omicidio colposo. “Adesso mi sento male. Non voglio parlare con nessuno”.

In un’intervista al Messaggero, l’uomo racconta che stava controllando, in casa, i monitor collegati a un sistema di videocamere della gioielleria. La commessa era impegnata con alcuni adolescenti che stavano scegliendo dei regali per San Valentino. “All’improvviso è successo tutto”.  Sui monitor è apparso un uomo giovane a volto scoperto, che subito si è infilato la maschera di carnevale di Hulk e ha spianato la strada agli altri tre complici. La commessa ha cominciato a urlare. Da qui la decisione di scendere in strada.

L’iscrizione nel registro degli indagati del gioielliere che ieri sera, a Frattamaggiore, ha ucciso a colpi di pistola uno dei rapinatori che hanno preso d’assalto il suo negozio, “è un atto dovuto” e “qualsiasi valutazione in ordine all’iscrizione, che si deve fare per continuare accertamenti, verrà presa domani, dopo l’esamina delle valutazioni del sostituto procuratore che è andato sul posto”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, parlando delle indagini sulla rapina sfociata in tragedia ieri nella città a nord del capoluogo partenopeo. Il procuratore ha sottolineato che, al momento, “nessun elemento fa ritenere che si sia trattato di omicidio volontario”.

“Dal punto di vista tecnico – ha spiegato Greco – se si procede con l’esame autoptico è necessario inviare un avviso al gioielliere perché è giusto che possa avere la possibilità di nominare un suo perito. Per inviare un avviso è però necessaria l’iscrizione nel registro degli indagati”. In merito al reato da ipotizzare, Greco ha detto che “si sta valutando l’esistenza della legittima difesa. In Italia, – ha ricordato – deve essere dimostrata da colui che sostiene di essersi legittimamente difeso”.

Intanto, prosegue la caccia all’uomo nel Napoletano, con posti di blocco e controlli sugli spostamenti di pregiudicati, alla ricerca degli altri due componenti del commando che ieri ha tentato la rapina finita tragicamente nel sangue. In tre, con un ‘palo’ ad attenderli poco distante, sono entrati in azione, scendendo da due scooter, per svaligiare la gioielleria di Frattamaggiore. Una strada, sabato sera, particolarmente affollata, con momenti di panico per le famiglie e soprattutto per i bambini presenti in strada, alcuni dei quali vestiti a festa per Carnevale. E proprio uno dei banditi indossava una maschera di Hulk. L’esatta ricostruzione della dinamica è in fase di completamento: secondo la Polizia che indaga, Raffaele Ottaiano, uno dei rapinatori, indossava una maschera di Hulk. Avrebbe prima preso in ostaggio uno dei clienti del negozio, poi lo scontro con il titolare.

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