Migranti, vaccini, Terra dei Fuochi: il senatore Lucio Romano traccia il suo bilancio

di Redazione

Con lo scioglimento delle Camere, il 23 marzo prossimo si insedierà il nuovo Parlamento. Al senatore aversano Lucio Romano, cui si riconosce una concreta e impegnata attività parlamentare nel corso di questa XVII Legislatura, chiediamo un sommario bilancio.

Senatore Romano, quali dati statistici sintetizzano l’attività svolta?

Alcuni dati essenziali. Presenza in Aula per l’86.24%, a cui si aggiungono le missioni autorizzate, a fronte di una media generale del 73.19%. Relatore designato per 13 DdL (Disegni di Legge, ndr) ed estensore di parere in 18 DdL; primo firmatario in 6 DdL e cofirmatario in 103; 140 interventi in Aula e in Commissioni. In particolare, 58 interventi in Aula per discussione e dichiarazioni di voto; 147 interpellanze e interrogazioni; 7 Mozioni e 3 Inchieste Parlamentari, tutte approvate, tra le quali “Istituzione di Commissione parlamentare di inchiesta sulla messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti di interesse nazionale”, e “Istituzione di Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”. Capogruppo; vicepresidente della Commissione Politiche dell’Ue; componente delle Commissioni Affari Costituzionali, Igiene e Sanità e Diritti Umani.

Quali tra queste attività svolte ritiene più significative?

Ognuna, anche le altre non riportate precedentemente, ha avuto uno specifico significato. Riporto alcune. Capodelegazione del Senato in incontri plenari delle Commissioni parlamentari dei Paesi dell’Ue per le politiche europee (L’Aja, Bratislava, Malta, Tallinn) e relatore in Olanda, in Slovacchia, a Malta sul tema delle migrazioni. Ricorderei, in particolare, l’Indagine conoscitiva su “Inquinamento ambientale, tumori, malformazioni feto-neonatali ed epigenetica” in Terra dei Fuochi, di cui sono stato promotore e relatore. È la prima indagine che il Parlamento ha svolto sul tema ed è stata approvata all’unanimità. Ancora. Si partecipa all’attività legislativa emendando DdL e decreti. In particolare ho presentato 498 emendamenti su diverse leggi approvate, tra le quali “Dopo di Noi”, “Responsabilità professionale sanitaria”, “Autismo”, “Ecoreati e Terra dei Fuochi”, “Reato di femminicidio”, “Reddito di inclusione”, “Decreto Mezzogiorno”, “Esenzione Imu agricola”, “Decreto Cultura”, “Legge sui vaccini”, “Leggi di bilancio”. Ricordo poi i tanti studenti e docenti incontrati in Senato e in Campania.

Quale bilancio per questi cinque anni?

Non posso dare una risposta, piuttosto i cittadini e non solo coloro che hanno riposto fiducia e consensi eleggendomi nel 2013. A loro spetta il naturale e doveroso giudizio. Posso solo dire, convintamente, che la politica basata sull’etica della convivenza rappresenta un nobile e complesso servizio alla comunità.

Che cosa ha significato entrare in Senato?

Un onore, una grande responsabilità. Entrare nell’Aula del Senato evoca, sempre, rispetto. Orgoglio per il territorio da cui si proviene, come quando ho partecipato alle consultazioni al Quirinale con i Presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella e, successivamente, con i Presidenti del Consiglio designati. Una ulteriore considerazione. Votare in Commissione o in Aula non significa automaticamente e passivamente seguire una indicazione politica già preordinata, ma rappresenta l’esito di scelte molto spesso non facili dove possono confliggere opportunità politiche, nel senso di fattibilità legislative, e coscienza.

Quali principi e valori da seguire?

È necessario equilibrio, buon senso e sobrietà; conservare e difendere autonomia e libertà di pensiero; non inseguire il consenso a ogni costo, assecondandolo oltre ogni ragionevole prudenza; dibattere sulle idee e motivarle secondo fondate argomentazioni; rifuggire dalle sempre incombenti suggestioni autoreferenziali, così dagli ideologismi e dai populismi; realizzare il bene comune rispettando le leggi; non lasciarsi lusingare dal ruolo e, soprattutto, essere consapevole dei limiti; costruire il percorso per una comunità solidale e democratica nell’incontro e nel dialogo.

 

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