Napoli, droga dall’Olanda: scacco al clan Gallo-Cavaliere

di Redazione

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con ramificazioni all’estero e basi operative stabili nell’hinterland napoletano. Si tratta di provvedimenti adottati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, all’esito di investigazioni disposte e coordinate dal procuratore aggiunto Borrelli e dal sostituto procuratore Fulco della locale Direzione distrettuale antimafia.

In particolare, l’attività di indagine del Gico della Guardia di Finanza ha consentito di raccogliere gravi indizi di reità a carico di un sodalizio criminale che, facendo ricorso al sistema delle “puntate”, si approvvigionava di droga dall’Olanda e riforniva le piazze di spaccio di Secondigliano, dell’area torrese nonché quelle dislocate in territorio pugliese. Tra i fatti-reato ricostruiti nell’ordinanza cautelare, figurano, tra l’altro, alcune importazione del narcotico non andate a buon fine, in quanto cadute in sequestro nel corso del 2016. Si tratta, in particolare, del sequestro di 40 chili di cocaina, effettuato ad Amsterdam il 26 maggio 2016 e quello di oltre 41 kg di hashish, posto in essere a Monopoli il 12 ottobre 2016, entrambi con contestuale arresto in flagranza dei rispettivi corrieri.

Il quadro indiziario, allo stato delineato, ascriverebbe un ruolo apicale a Natale Scarpa (alias “Natalino il chiattone”), riconducibile alla fazione camorrista del clan Gallo-Cavaliere, che curava la regìa di consistenti importazioni di droga – prevalentemente cocaina e hashish – per la cui realizzazione conduceva e concludeva, in prima persona, trattative con broker olandesi. A supportare il narcotrafficante, intervenivano, con specifici ruoli, alcuni suoi stretti congiunti – il cognato Giovanni Chirico e il nipote Raffaele Chirico – e altri fidati collaboratori, Alessio Cola, Domenico Nasti, Fernando Nocera e Giovanni Raffaele Patanè. In particolare, a Raffaele Chirico risulterebbero demandati i contatti con i fornitori in Olanda e il ruolo di corriere nelle importazioni, mentre Nocera e Patanè sarebbero i referenti accreditati rispettivamente presso le piazze di spaccio leccesi e della zona vesuviana. A Giovanni Chirico era affidato il compito di tagliare lo stupefacente e di “bonificare” gli ambienti e le automobili dalla possibile presenza di dispositivi di intercettazione.

Le investigazioni hanno permesso di raccogliere elementi indiziari in ordine alla particolare propensione della compagine criminale all’attento uso di dispositivi “protetti” – nell’ambito delle necessarie comunicazioni telefoniche che intercorrevano tra i sodali, i fornitori e gli spacciatori – ricorrendo prevalentemente a telefoni criptati di ultima generazione. Il braccio destro e factotum di Scarpa sarebbe, di fatto, Alessio Cola, depositario degli automezzi a disposizione della consorteria, per mezzo della formale titolarità di una società di noleggio auto, la “Pluriservice srl”, con sede a San Giuseppe Vesuviano, costituita ad hoc per fornire supporto logistico alla compagine delinquenziale.L’autorità giudiziaria ha anche disposto il sequestro preventivo della società, la cui “base operativa” era utilizzata anche per gli incontri tra gli associati nonché per la custodia dei mezzi tecnici e la strumentazione operativa dell’organizzazione.

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