16enne trovato morto sui binari nel Napoletano. Il padre: “Ciro è stato lanciato dal treno”

di Redazione

“Non è stato un suicidio: Ciro è stato lanciato dal finestrino del treno”. A sostenerlo è Salvatore Ascione, papà di Ciro, il 16enne ritrovato morto sui binari della linea ferroviaria nei pressi di Casoria, hinterland di Napoli, dopo che era uscito con una ragazza conosciuta sui social. “Dicono – spiega parlando con ‘Chi l’ha visto?’ – che mio figlio si è lanciato dal finestrino. Mio figlio non era un ragazzo che aveva dei problemi. Ciro non aveva nessun motivo per suicidarsi. Aveva preso il treno per tornare a casa. Lungo la tratta è stato lanciato dal finestrino”.

“Non riusciamo a spiegarci cosa sia potuto accadere – racconta lo zio, Marco Capuano, fratello della madre di Ciro – i genitori conoscevano bene anche tutti gli amichetti di mio nipote, poi non sappiamo se abbia fatto altre amicizie; di certo, se ha conosciuto altri ragazzi, non ce lo ha detto. Ma comunque non ha mai detto di avere problemi con altri ragazzi”. Poi ha aggiunto: “Dalla magistratura e dalla polizia ci aspettiamo che indaghino senza lasciare nulla al caso. Mi chiedo però anche come mai nessuno, tra quelli sul vagone, abbia visto dei ragazzini che magari litigavano, o un gruppo di ragazzi che cercavano di rapinare Ciro. Ho sentito anche che qualcuno ipotizza un incidente, un malfunzionamento delle porte, ma è un’ipotesi cui credo poco. Determinanti saranno le dichiarazioni di testimoni, perché sono sicuro che qualcuno ha visto quello che è accaduto. Per cui il mio appello – conclude Capuano – è che chi ha visto collabori con le autorità, anche in forma anonima, per aiutarci a comprendere il perché della morte così orribile di un ragazzo che non ha mai fatto del male a nessuno”.

Intanto, gli inquirenti stanno cercando di chiarire la dinamica della morte. La polizia scientifica ha effettuato i sopralluoghi nel luogo del ritrovamento, dopo il primo intervento della Polfer e della Squadra mobile di Napoli a cui i genitori del 16enne avevano denunciato la scomparsa. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha disposto l’autopsia. La Procura ha confermato che “non si è trattato di un suicidio”. Incidente, magari indotto da un’aggressione o da un cattivo funzionamento del sistema di sicurezza delle porte, o omicidio. Sono queste le ipotesi investigative su cui sta lavorando la procura di Napoli Nord.

Ciro viveva con i genitori ad Arzano, e sabato era stato a Napoli, dove da qualche tempo frequentava una ragazza poco più piccola di lui che abita nella zona dei Quartieri spagnoli. Intorno alle 20,30 il ragazzo aveva telefonato alla madre dicendole che stava rientrando, che avrebbe raggiunto in metropolitana la Stazione Centrale e da lì avrebbe preso il treno per Casoria, il centro più vicino ad Arzano con uno scalo ferroviario. Questo è stato il suo ultimo contatto. Poi più niente. Già alle 9,30, quando gli amici che lo aspettavano hanno iniziato a telefonargli, il suo cellulare risultava spento, né è tornato raggiungibile nelle ore successive, quando anche i genitori hanno provato ripetutamente a chiamarlo. Poi sono andati in questura per denunciarne la scomparsa.

Fino a ieri pomeriggio, intorno alle 17, non si aveva certezza nemmeno che il sedicenne fosse salito sul treno che lo avrebbe riportato a casa. Le immagini del sistema di videosorveglianza della metropolitana e della stazione confermavano che era arrivato fino a piazza Garibaldi, ma niente di più. Poi il ritrovamento del suo cadavere lungo la linea ferroviaria che il ragazzo avrebbe dovuto percorrere per tornare a casa, dimostrano che sul treno Ciro ci è salito. E le ferite rinvenute sul suo corpo fanno intendere anche che proprio la caduta da quel treno in corsa ne avrebbe provocato la morte.

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