Libia, scontri tra milizie all’aeroporto di Tripoli: morti e feriti

di Redazione

Violenti scontri tra due milizie sono in corso all’aeroporto di Tripoli, Mitiga: è di almeno nove morti e 37 feriti il bilancio degli scontri a fuoco in corso dall’alba, secondo le prime informazioni. In mattinata il direttore dell’ospedale di Tripoli, Abdeldayem Al-Rabti, ha riferito alla tv libica Al Nabaa che tra le vittime ci sarebbero anche due civili.

Lo scalo è attualmente bloccato. Gli scontri sarebbero iniziati all’alba, anche con colpi di artiglieria, quando un gruppo di uomini armati ha tentato di assaltare la prigione che si trova all’interno dell’aeroporto. A fronteggiarsi, secondo i media locali, sarebbero due milizie legate al governo di Accordo nazionale libico: la milizia Zamrina di Bashir Al Buqra e le forze di deterrenza speciali – Rada – di Tripoli di Hathem al Tajouri. La base aerea militare di Mitiga, vicina al centro di Tripoli, è diventata il principale aeroporto della città per i voli civili da quando, nel 2014, l’aeroporto internazionale è stato parzialmente distrutto dai combattimenti.

I voli da e per l’aeroporto di Tripoli sono stati sospesi e Afriqiyah Airways ha annunciato la sospensione di tutti i voli dall’aeroporto di Mitiga fino alla conclusione degli scontri. Il capo dell’Aviazione civile libica, Nasseraldin Shaeb, ha annunciato che tutti i voli diretti a Tripoli sono stati deviati su Misurata. Alcune fonti hanno riferito al Libyan Express che nell’area sono stati avvertiti colpi ‘di armi pesanti’ e che diverse famiglie sono rimaste intrappolate all’interno delle proprie case nella zona dei combattimenti. Inoltre, tutti gli studenti di scuola sono già tornati a casa e le strade interessate dai combattimenti, nell’area tra la spiaggia, l’aeroporto e la zona di Bab Tajura, sono state chiuse al traffico.

Sembrano smentite le parole del ministro russo Serghei Lavrov, che qualche ora fa aveva sottolineato che “la situazione in Libia si sta muovendo lentamente verso la giusta direzione”. Secondo Lavrov, un contribuito importante alla stabilizzazione lo avrebbe fornito l’incontro dell’anno scorso a Parigi tra il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Al Sarraj e il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar.

La crisi libica è stata al centro della conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il presidente russo Vladimir Putin. Nello scambio di vedute tra i leader si è confermata una convergenza di attenzione tra Italia e Russia sulla evoluzione della crisi libica e il comune impegno a contribuire ad una soluzione politica e alla progressiva stabilizzazione dell’area. Sempre su questo dossier, il premier italiano ha, infine, apprezzato il ruolo svolto dalla Russia nel quadro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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