Iran, 12 morti in proteste contro governo. Arrestato il simbolo della lotta contro il velo

di Redazione

In Iran non si fermano le proteste antigovernative, contro il carovita e contro la corruzione del regime. La televisione di Stato riporta che 12 persone sono state uccise. Trecento gli arresti tra Teheran, Izeh e Arak dove 12 agenti di polizia sono rimasti feriti negli attacchi all’ufficio del governatorato della stessa città. Oscurati i social. Rohani apre: “Il popolo è libero di manifestare, ma nella legalità”.

Come riferito dal parlamentare iraniano Hedayatollah Khademi all’agenzia di stampa semiufficiale Ilna, due persone sono rimaste uccise e altre ferite durante le proteste nella città di Izeh, nel sudovest del Paese. Alcune persone sono state arrestate dopo che materiale esplosivo è stato trovato nelle loro abitazioni. “Non so ancora se a sparare la scorsa notte siano stati i manifestanti o la polizia”, ha aggiunto il deputato. Le vittime sono state uccise a fucilate.

Intanto, molte donne stanno portando avanti una loro battaglia in Iran: quella contro il velo. Una ragazza che sventola l’hijab nel mezzo di una strada affollata è diventata il simbolo di questa campagna di emancipazione. Masih Alinejad, l’attivista che si batte proprio contro l’obbligo dell’hijab, ha riportato che la donna è stata però arrestata mercoledì.

La sfida della ragazza senza hijab a Teheran, ripresa in un video amatoriale che ha già fatto il giro dei media, non si è fermata durante la campagna “White Wednesday” all’incrocio tra via Enghelab e via Abureihan della capitale. Secondo quanto riporta l’attivista che vive in esilio Alinejad, sulla sua pagina Facebook My Stealthy Freedom, dal 27 dicembre, giorno dell’arresto della giovane, è emerso almeno un altro video di un’altra donna scoperta che sventola il suo velo in strada. Le proteste contro l’hijab coincidono con l’annuncio da parte delle autorità, avvenuto la settimana scorsa, secondo cui le donne che non indossano il velo in pubblico non saranno più soggette all’arresto ma dovranno frequentare corsi sull’Islam.

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