Grazzanise, rapinò l’ufficio postale di Brezza: arrestato

di Redazione

Nella mattinata di venerdì, nella casa circondariale di Avellino, i carabinieri della stazione di Grazzanise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Giuseppe Musto, 28 anni, per il reato di rapina aggravata in concorso commessa il 28 aprile 2017 all’ufficio postale di Grazzanise, nella frazione Brezza.

II provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una celere indagine, diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, condotta dai carabinieri della stazione di Grazzanise e del nucleo radiomobile della compagnia di Santa Maria Capua Vetere. Le investigazioni hanno consentito, attraverso l’acquisizione di chiari e concordanti elementi probatori di identificare uno degli autori dell’episodio delittuoso in parola. In particolare, è stato accertato che l’indagato, unitamente ad altri soggetti al momento non identificati, minacciava con una pistola il direttore dell’ufficio postale di Grazzanise, costringendolo ad inserire le combinazioni necessarie all’apertura della cassaforte e del Patm (distributore automatico Banco Posta), così impossessandosi della somma di 54.727,91 euro.

Musto veniva identificato mediante l’acquisizione di una traccia papillare (rinvenuta sulla superficie della cassaforte ove era contenuta la somma asportata), perfettamente corrispondente con l’impronta del palmo della mano sinistra dell’indagato nonché attraverso l’analisi dalle immagini registrate dal sistema di video-sorveglianza dell’Ufficio Postale da cui si rilevava, in maniera inequivocabile, la presenza di un tatuaggio sul polpaccio destro dell’autore, tatuaggio presente sull’arto dell’indagato, dato quest’ultimo riscontrato attraverso la sua foto segnaletica.

Il gip, concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata da quest’Ufficio, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, per Musto, la custodia cautelare in carcere.

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