Truffa assicurazioni, arresti nel Casertano. Sequestrata agenzia a San Marcellino

di Redazione

Una ventina le persone raggiunte, martedì mattina, da misure cautelari emesse dal tribunale di Napoli Nord nell’ambito di un’indagine su truffe alle assicurazioni. I provvedimenti, eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, riguardano nello specifico le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla frode assicurativa, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari ed evasione dell’Iva. L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto principalmente dai titolari di un’agenzia di infortunistica stradale, avvocati e carrozzieri, i quali, grazie alle false attestazioni di periti assicurativi compiacenti, sono riusciti a simulare incidenti stradali con danni a persone e cose, ottenendo dalle compagnie assicurative indennizzi per diversi milioni di euro.

SEQUESTRATA AGENZIA – GLI ARRESTATI – Sequestrata l’agenzia Temperato di San Marcellino, situata in corso Europa, ritenuta “base logistica” dell’organizzazione dove venivano sistematicamente ideati sinistri stradali del tutto inesistenti e concertati unicamente a tavolino. In carcere sono finiti: Giuseppe Temperato, 64 anni; Mario Temperato, 34; Luigi Temperato, 31, Salvatore Santoro, 37, tutti di San Marcellino; Paolo Di Martino, 30; Angelo Maisto, 33; Roberto Pellegrino, 44; e Giovanni Lama, 37, questi ultimi di Villa di Briano. Ai domiciliari: gli avvocati Paolo Pellegrino, 44 anni, di San Marcellino e Giuseppina Picone, 43, di Teverola; Tommaso Cavallo, 36, di San Nicola la Strada e Domenico Cerullo, 60, di San Cipriano d’Aversa. Divieto di dimora in provincia di Caserta per una 27enne di Villa di Briano.

LE DICHIARAZIONI DEI PENTITI – I falsi incidenti stradali avevano come protagonisti quasi sempre le stesse persone – molte delle quali legate tra loro da vincoli di parentela con i vertici del sodalizio – utilizzate, di volta in volta, in diversi ruoli. Le attività di indagine, sorte da iniziali dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, descrivendo il rapporto di contiguità e le interferenze con il mondo della criminalità organizzata, hanno consentito di svelare il retroscena che sorreggeva l’impalcatura del sistema fraudolento.

IL RUOLO DEI CARROZZIERI E LE FALSE FATTURAZIONI – Individuato anche il ruolo dei carrozzieri che simulavano i danni sui veicoli, la connivenza dei periti (qualcuno non era nemmeno abilitato), l’opera dei falsi testimoni e i comportamenti di alcuni avvocati utilizzati dall’organizzazione per promuovere le cause civili di competenza del Giudice di pace, davanti al quale di volta in volta venivano citate in giudizio le compagnie assicurative. In alcuni casi i vertici dell’organizzazione hanno agito per la transazione del risarcimento col liquidatore in via stragiudiziale, qualificandosi col nome del falso danneggiato o dell’avvocato. Sono state individuate due fantomatiche società utilizzate per produrre falsi preventivi e false fatturazioni per un totale 250mila euro.

AGGIRATO SISTEMA SATELLITARE – Tra gli episodi uno in particolare balza agli occhi. Un giovane, dopo aver riportato lesioni personali in modo accidentale ed essersi recato in ospedale, volendo lucrare sulla sua disgrazia, si è rivolto all’organizzazione. Su loro consiglio è andato in un altro nosocomio dicendo di essere coinvolto in un sinistro stradale con stessa diagnosi, ma diversa causa. Per aggirare il sistema satellitare installato sull’auto è stato usato uno stratagemma: sulla vettura sono stati montati pezzi di ricambio già danneggiati, successivamente, con una mazza di ferro veniva colpita l’auto in transito in modo da far registrare il “crash” nei tempi e luoghi desiderati.

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