Aversa, il Tribunale di Napoli Nord rischia il declassamento

di Antonio Arduino

Aversa – Dopo tre anni di attività il Tribunale di Napoli Nord rischia di essere “declassato”. A dare corpo all’ipotesi sarebbe l’assenza di un servizio di trasporto interno che rappresenta uno dei motivi che giustificherebbero lo scorporo dal circondario del Tribunale di Napoli Nord dei comuni di Afragola, Arzano, Casavatore e Casoria e la loro ricollocazione nell’ambito territoriale del Tribunale di Napoli.

In questa direzione va il progetto di legge del deputato dell’Emilia Romagna, Andrea Maestri, esponente del gruppo misto parlamentare, che già nel mese di luglio 2016, quale primo firmatario, ha presentato al Ministro della Giustizia una interrogazione finalizzata a conoscere il perchè della scelta di far rientrare tra le competenze del Tribunale Napoli Nord anche i comuni di Afragola, Arzano, Casavatore e Casoria. Forte di una petizione che all’epoca aveva raggiunto le 15mila adesioni il deputato dell’Emilia Romagna è andato avanti nella battaglia presentando un progetto di legge in cui si dà grande peso alla “totale assenza di un collegamento diretto tra il territorio di Afragola, Arzano e Casavatore a quello di Aversa, ad oggi, ancora non provvisto di un servizio di trasporto pubblico, ed oggetto di ulteriori rimodulazioni e ridimensionamenti a seguito del piano di trasporto pubblico previsto dalla Regione Campania. Questo disagio – come scrive il parlamentare – nei casi di cittadini meno abbienti e di famiglie con componenti con disabilità, costretti a ricorrere di continuo al giudice tutelare, si traduce in violazione del diritto di difesa”.

Per valutare la situazione creata dall’attività del parlamentare il 14 dicembre scorso il capo della procura di Napoli Nord, Francesco Greco, la presidente del tribunale Elisabetta Garzo con Nunzio Fragliasso, vicario del procuratore di Napoli e Giovanna Ceppaluni, presidente di sezione di gip a Napoli, sono stati ascoltati in audizione in Commissione giustizia alla Camera, presieduta da Donatella Ferranti. L’esito ancora non è stato diffuso ma se dovesse spuntarla la tesi dell’onorevole Andrea Maestri Aversa vedrebbe vanificato l’impegno profuso in quattro anni di attività dal personale del tribunale, sia pure a ranghi ridotti, è riuscito a scalare i primi posti della classifica di queste strutture italiane. Se avvenisse lo scorporo chiesto dal parlamentare del gruppo misto verrebbero meno le attività legate ai quattro comuni del napoletano, costituenti, oggi, il grosso dei fascicoli aperti nel tribunale con sede ad Aversa, che sono fonte di un indotto economico di grossa portata per la città.

Da qui la necessità di mettere in atto tutto quanto occorre per creare le condizioni favorevoli al funzionamento ottimale del tribunale a partire dal trasporto interno e intercomunale, provvedendo alla creazione di aree parcheggio idonee ad ospitare le centinaia di autovetture utilizzate ogni giorno da giudici, avvocati ed utenti della struttura. Cominciando da quelle esistenti ma lasciate inutilizzate (come l’area antistante la zona del mercato settimanale) per l’assenza di un servizio di bus-navetta che potrebbe ridurre il carico di autovetture presenti nella zona immediatamente circostante la sede del tribunale. Un parcheggio obbligato, a tariffa ridottissima, associato a bus-navetta in partenza ogni 10-15 minuti potrebbe essere tra le soluzioni al problema, eliminando la prima osservazione del parlamentare che mira a scippare al tribunale di Aversa quanto ottenuto.

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