Aversa e “The Queen”, il “mistero” della mancata costituzione di parte civile

di Nicola Rosselli

Aversa – Una città attonita e una maggioranza che non commenta. Il giorno dopo la desecretazione del verbale di audizione del 14 novembre scorso del sindaco Enrico De Cristofaro in Commissione Parlamentare Antimafia in relazione alla mancata costituzione del comune quale parte civile nei primi due processi stralcio nati dall’inchiesta ‘The Queen’, dalla maggioranza vengono solo tanti ‘no comment’, mentre si preannunzia una conferenza stampa che dovrebbe, soprattutto, spiegare che sia il gip che il pubblico ministero dei due processi in questione hanno riconosciuto che il comune di Aversa non avrebbe interesse a costituirsi parte civile.

Ma dal verbale viene fuori un primo cittadino che cerca di svicolare alle domande dei commissari e che cerca in tutti i modi di ribadire che la non costituzione di parte civile del Comune di Aversa, al di là del piano giuridico, vada attribuita solo ed esclusivamente alla giunta e al vicesindaco che presiedeva la seduta. E’ questa è una contraddizione palese considerato che, in un comunicato ufficiale dell’agosto scorso, proprio per rispondere alla convocazione in commissione antimafia, aveva affermato: “Ricevuta tale comunicazione (la richiesta del tribunale di costituirsi parte civile), dopo aver consultato i miei legali, ho deciso, su loro indicazione di non esporre il Comune a formalizzare una costituzione di parte civile che, per motivi tecnici e per non incorrere negli strali della Corte dei Conti, non poteva che produrre danno all’immagine dell’Ente da me rappresentato e alle Casse dello stesso”. A smentirlo, ulteriormente, anche un esponente di quella giunta che, pur non volendosi esporre, ha sottolineato come il sindaco abbia invitato i componenti della giunta a decidere in tal senso e, soprattutto, abbia chiesto, visto la titubanza dell’allora vicesindaca Federica Turco, alla segretaria comunale se avesse potuto nominare per il solo atto di non costituzione quale vicesindaco l’allora assessore Michele Ronza.

Intanto, dalle opposizioni, in particolare dal Partito Democratico, si registra una nota in cui si afferma: “Leggendo il verbale dell’audizione del sindaco Enrico De Cristofaro in Antimafia non restiamo stupiti. Ci aspettavamo di leggere esattamente quello che abbiamo letto, ossia mancate risposte e una difesa sterile dell’operato della giunta, che, come sottolineato anche dai commissari, ha messo in secondo piano l’interesse della città. E’ impossibile dunque fare un commento”. “Il sindaco – si legge ancora nella nota degli esponenti Dem aversani – non ha risposto alle domande della commissione così come la sua maggioranza, per ragioni che ancora oggi rimangono incomprensibili, si è sottratta al dibattito in consiglio comunale. Dibattito che le forze politiche di opposizione hanno più volte sollecitato per stabilire una linea generale sulle costituzioni di parte civile”.

Sulla carenza di interesse del Comune a costituirsi parte civile riconosciuta dal gip e dal pm nei primi due processi stralcio derivanti dall’inchiesta ‘The Queen’ interviene anche il più volte assessore di Fi e responsabile dell’Osservatorio Politico Cittadino, Gino Della Valle, che afferma: “Premesso che, come al solito, bisognerebbe leggere cosa hanno chiesto al gip e cosa ha realmente risposto, non vi sembra che, comunque, il danno di immagine la città lo ha subito? Ricordo che il Comune di Aversa, pochi anni fa, si costituì parte civile nel processo contro l’omicida di piazza Marconi. Quel marito, che voleva difendere la moglie, era un semplice cittadino aversano ma l’omicidio portò Aversa sulle pagine di cronaca di tutt’Italia (ergo danno di immagine). Dal punto di vista economico, poi, non vi sembra che c’è da considerare il fatto che in quello stabile (la ‘Casa dello Studente’, ndr.) dovevano alloggiare gli studenti fuori sede della Sun e ad oggi non c’è ancora nessuno? Questo non è un danno economico per la città?”.

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