Palagiano, spaccio di droga e traffico d’armi: 11 arresti

di Redazione

Sono nove le persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e altre due agli arresti domiciliari, emessa dalla gip tarantina Vilma Gilli su richiesta della sostituta procuratrice Giovanna Cannarile. Sono state arrestate perché ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da fuoco.

L’attività investigativa è scaturita da una serie di approfondimenti legati alle indagini sulla strage di Palagiano del 17 marzo 2014, in cui furono ammazzati Cosimo Orlando, elemento di spicco della criminalità locale, dedito allo spaccio di stupefacenti nel territorio di quel centro, la sua compagna Carla Fornari e il figlioletto di quest’ultima, Domenico Petruzzelli.

Dopo la scarcerazione e ammissione al regime di semilibertà, Orlando secondo l’accusa aveva ripreso le attività illecite con il supporto del pregiudicato Roberto Petruzzelli, uno degli arrestati nell’operazione. Le indagini dei carabinieri si sono focalizzate sul riassetto dei ruoli dopo la strage. Sarebbe così emersa una fiorente attività di spaccio al dettaglio, in cui Petruzzelli si occupava della riscossione dei crediti vantati da Orlando, facendo anche ricorso a minacce con armi.

Roberto Petruzzelli si avvaleva di suo fratello Agostino Petruzzelli (in quel frangente sottoposto a una misura alternativa alla detenzione in carcere) e di alcuni giovani di Palagiano, tra cui i fratelli Giovanni e Domenico Schinaia, Giuseppe Carriero (sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno), Giovanni Piccione e Francesco Scarcia. Le intercettazioni, l’ascolto di persone informate sui fatti , così come gli acquirenti e i sequestri di sostanza stupefacente che si sono succeduti nel tempo, avrebbero fatto emergere l’esistenza di una lucrosa attività di spaccio di hascisc, marijuana, cocaina ed eroina, con quartiere generale nel comune di Palagiano.

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