Fisco, sequestrati beni alla DHI. Di Nardi: “Colpa dei ritardi della Pa nei pagamenti”

di Redazione

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per un valore complessivo di circa 800mila euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, relativo a disponibilità finanziarie della società “Dhi – Di Nardi Holding Industriale Spa”, con sede a Pastorano, esercente l’attività di “raccolta dei rifiuti solidi non pericolosi’, nonché il patrimonio del relativo rappresentante legale pro-tempore, Alberto Di Nardi.

“L’adozione della misura cautelare reale – si legge in una nota della Procura – è intervenuta a seguito dell’esecuzione di specifiche indagini effettuate, delegate dalla Procura alla Guardia di Finanza, all’esito delle quali si è acclarato che la società aveva omesso il prescritto versamento all’Erario delle ritenute operate per l’anno 2013, ponendo così in essere un’ingente evasione fiscale. Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso dell’attività d’indagine, questa Procura -in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione della ‘confisca per equivalente’- ha avanzato richiesta di sequestro, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione”.

Disposto il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie della società e, per valori equivalenti, dei beni nella disponibilità del suo amministratore pro-tempore, tra cui un appartamento, un negozio, un ufficio e un fabbricato commerciale siti a Pastorano. Pertanto, sulla base di tale provvedimento cautelare, il Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha sequestrato beni mobili e immobili, rapporti finanziari e quote societarie per un valore di circa 650mila euro.

Il chiarimento di Di Nardi: “Omessi versamenti per ritardi della Pa nei pagamenti” – “Non si tratta di evasione fiscale ma di omesso versamento e la differenza tra le due fattispecie di reato è notevole. Tale omesso versamento è stato dovuto, quando il sottoscritto era ceo di Dhi Spa, alla carenza di liquidità di quest’ultima a causa del cronico ritardo della stessa Pubblica amministrazione nel rispettare i tempi di pagamento. Infatti è oramai palese ed acclarato che lo ‘Stato’ quando deve pagare impiega tempi biblici, di converso quando invece deve incassare usa tutta la propria ‘potenza di fuoco’. Non a caso anche un giustizialista come Luigi Di Maio del M5S ebbe a commentare in proposito in una nota trasmissione di Lucia Annunziata”. Lo chiarisce, in una nota, lo stesso Alberto Di Nardi, che poi sottolinea: “Nel 2013/2014, in qualità di Amministratore di Dhi Spa proposi all’Agenzia dell’Entrate di cedere i nostri crediti certi, liquidi, esigibili e certificati sulla piattaforma Mef in compensazione di quanto dovuto ma mi senti rispondere dallo ‘Stato’ che lo ‘Stato’ non era affidabile. Personalmente non mi è stato sequestrato nulla poiché nulla tenente, ma anzi erroneamente la Guardia di Finanza ha sequestrato dei beni mobili ed immobili di proprietà del trust di mio figlio che ha quattro anni e per questo ho già dato mandato ai miei legali per agire in tal senso”.

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