Estorsioni sul litorale domizio, Mosè Esposito torna in libertà

di Redazione

Mosè Esposito viene scarcerato e rimesso in libertà. La Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli ha emesso l’ordine di scarcerazione nei suoi confronti. Esposito, dopo sette anni, ritorna a Castel Volturno Pinetamare uscendo da carcere di Siracusa dove era detenuto.

La Terza Sezione della Corte di Appello di Napoli, presieduta da dottor Gianfranco Carbone, ha accolto la richiesta del suo difensore, l’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo (nella foto), che aveva sostenuto l’inammissibilità della richiesta dell’Ufficio della Procura della Repubblica di Napoli che voleva revocare una pena carceraria di tre anni che era stata sospesa al giovane castellano.

Esposito, 37 anni, è il fratellastro di Davide Granato, questi detenuto e ritenuto uno dei componenti del commando che uccise sei immigrati ghanesi a Castelvolturno. Quando venne arrestato nel 2009 si trovava in una villetta e, all’arrivo dei carabinieri, tentò la fuga lanciandosi dal primo piano e scappando nei prati circostanti, fino a quando non venne bloccato dai militari.

Era stato condannato in primo grado alla pena di nove anni di carcere per associazione a delinquere di stampo camorristico ed estorsione ai danni di imprenditori del litorale domitio in quanto ritenuto un esponente di spicco della fazione Bidognetti del clan dei casalesi.

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