Tumori e inquinamento ambientale, Lucio Romano: “Mortalità in aumento nel Casertano”

di Livia Fattore

Aversa – Tra pochi giorni sarà presentata al Senato l’attesa relazione su “Inquinamento ambientale e tumori”. È la prima indagine che viene svolta dal Parlamento. Promotore e relatore il senatore aversano Lucio Romano, medico, vicepresidente della Commissione Politiche dell’Ue e componente della Commissione Igiene e Sanità.

Senatore Romano, un impegno coraggioso per dare risposte a gravosi interrogativi.

“Quando ho promosso l’indagine conoscitiva, appena arrivato in Senato, la prima e maggiore difficoltà incontrata è stata quella di iniziare un percorso basato su dati scientifici e non per suggestioni colpevoliste o negazioniste. Ebbene, sia sotto il profilo ambientale che sanitario, rilevavo l’assoluta approssimazione dei dati disponibili se non l’assenza. È iniziata così una costante, direi anche discreta e pressante azione parlamentare, per delineare ambiti ben precisi su cui poter redigere una relazione metodologicamente rigorosa”.

Quali altre difficoltà?

“La presa di coscienza della gravità del fenomeno, che ha caratterizzato ampi territori della regione Campania, è emersa tardivamente. Ricordo, ad esempio, la necessità di ricorrere a studi mirati di epidemiologia ambientale e non a occasionali studi spot. Così per quanto riguarda gli indicatori ambientali che, recentemente, stanno fornendo dati sempre più puntuali con la caratterizzazione dei suoli”.

Perché Terra dei Fuochi?

“Ormai è una denominazione largamente usata che segna tutti i nostri territori, oltre i novanta comuni che attualmente la comprendono. Tra questi Aversa, parte delle province di Napoli e Caserta, principalmente nel quadrilatero situato tra il Litorale Domitio, l’agro Aversano-Atellano, l’agro Acerrano-Nolano e Vesuviano e la città di Napoli. L’espressione Terra dei Fuochi sintetizza, drammaticamente, ciò che in queste terre, tra gli anni novanta e il primo decennio del duemila, si è andato verificando. Un irresponsabile e incontrollato sversamento di sostanze tossiche, scorie e rifiuti di ogni genere cui spesso è seguito il loro incenerimento”.

Ci sono stati miglioramenti e progressi nel tempo?

“Si rilevano, grazie a diffusa sensibilizzazione e all’azione di associazioni e comitati, azioni concrete sia in ambito ambientale che sanitario. Dal 2016 abbiamo i dati del Registro Tumori dell’Asl di Caserta per il periodo 2008-2010 e da quest’anno quelli del Registro regionale dei Tumori infantili per il periodo 2008-2012. Disponibili anche i dati del Registro Tumori dell’Asl Napoli 3 Sud, per il periodo 2008-2013. Così si è provveduto alla caratterizzazione di ampi territori considerati a rischio con indagini sanitarie e ambientali sempre più dettagliate”.

Può dare alcune anticipazioni?

“La relazione sarà pubblica appena la presenterò in Senato e vi sono riportate molte osservazioni. Il tema è molto complesso e conflittuale. Dobbiamo fornire ai cittadini analisi puntuali, scientificamente comprovate. Non dobbiamo compiacere. Limitiamoci ad alcune considerazioni. Per il territorio casertano e per l’insieme di tutti i tumori, si rileva una incidenza superiore, statisticamente significativa, rispetto al Sud Italia. Ugualmente per la mortalità oncologica che è superiore, sia nei maschi che nelle donne, rispetto al Sud Italia. Molto ridotte le adesioni agli screening per la prevenzione dei tumori all’utero e al colon-retto”.

Quali altre considerazioni, anche legislative?

“Abbiamo approvato la legge sugli ecoreati, attesa da anni, e diversi provvedimenti per il finanziamento di interventi regionali in sanità e ambiente della Terra dei Fuochi. Comunque, è bene evidenziare che, basandosi con i valori limite indicati dall’Oms, emerge un vertiginoso aumento della quota di popolazione esposta a concentrazioni di inquinanti atmosferici dannose per la salute. Quindi non limitiamoci a Terra dei Fuochi. Sarebbe un grave errore. Ancora: incidenza e mortalità oncologica prevalgono nelle aree con maggiore deprivazione socio-economica”.

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