Pd, Renzi: “Vogliono farmi fuori, ma non ci riusciranno”

di Redazione

“Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta”. Lo scrive Matteo Renzi nell’e-news rispondendo alla domanda sul fatto che deve “andarsene per sistemare i problemi”. Il segretario Pd dice che “questa non è una novità, visto che hanno studiato vari modi per dirmelo: le prove false di Consip, la polemiche sulle banche, le accuse sulla mancata crescita, le elezioni in Sicilia”.

“Dire che il problema sono io per il voto in Sicilia si colloca nello stesso filone: utilizzare ogni mezzo per togliere di mezzo l’avversario scomodo. Che poi è l’obiettivo di chi è contro di noi. Non a caso Di Maio rinuncia al confronto”, ha proseguito l’ex premier, la cui leadership incontra però resistenze anche all’interno del centrosinistra, come si evince dalle parole di Pier Luigi Bersani.

Renzi è poi passato a parlare di obiettivi dem e campagna elettorale: “Già oggi siamo in coalizione e siamo pronti ad allargare ancora al centro e alla nostra sinistra. Condivido a questo proposito le riflessioni di Dario Franceschini. Non abbiamo veti verso nessuno, noi. Alle elezioni, se il Pd fa il Pd e smette di litigare al proprio interno, possiamo raggiungere, insieme ai nostri compagni di viaggio, la percentuale che abbiamo preso nelle due volte in cui io ho guidato la campagna elettorale: il 40%, raggiunto sia alle Europee che al Referendum”.

“Qui non si molla di un centimetro. E anzi l’ottava edizione della Leopolda avrà come simbolo ‘L8: lotto per…’. Altro che mollare”, si legge ancora nell’e-news del segretario del Partito democratico. “Personalmente penso che sia arrivato il momento di cominciare la campagna elettorale. Da un lato c’è Berlusconi, dall’altro Grillo: due schieramenti pieni di estremisti e populisti. Noi siamo nel mezzo. Tiriamo fuori le migliori idee e i migliori candidati. E poi scelgano i cittadini. Con la direzione nazionale del 13 novembre si inizia la campagna elettorale, altrimenti facciamo il gioco degli avversari”.

L’ex premier ha inoltre commentato il risultato delle regionali siciliane, affermando che “le liste della sinistra radicale sono passate dal 6,5% delle scorse regionali al 5,3% di adesso, eleggendo un solo consigliere regionale. Questo grande trionfo a sinistra io non l’ho visto, almeno in Sicilia. È vero che oggi è il 7 novembre 2017 e dunque sono cento anni esatti, ma non vedo alle porte una rivoluzione comunista. Penso che un elettore di sinistra, anche radicale, voglia unità e non le divisioni che fanno vincere la destra”.

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