Aversa, svarioni e viste sul Puc: dubbi sul futuro urbanistico della città

di Nicola Rosselli

Aversa – Il 7 novembre scorso, con la delibera numero 383, la giunta comunale di Aversa ha approvato l’atto di indirizzo del redigendo Piano Urbanistico Comunale. Nell’atto, ad un certo punto, si legge: “Vista la  deliberazione  n. 834 dell’11.05.2007  della Giunta della Regione Campania, concernente ‘Norme Tecniche e Direttive riguardanti gli elaborati da allegare agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, generale ed attuativa, come previsto dagli articoli 6 e 30 della legge regionale n. 16 del 22.11.2004, recante Norme sul Governo del Territorio’”.

Poiché la Delibera della Giunta Regionale della Campania numero 214 del 24 maggio 2011 aveva previsto di “di revocare, con decorrenza dalla data di entrata in vigore del regolamento, le deliberazioni di Giunta nn. 627, 635 del 21 aprile 2005 e n.834 dell’11 maggio 2007 in quanto connesse alle disposizioni normative abrogate”, ci chiediamo, alquanto perplessi, ancora una volta: siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio? Sì, come prima e più di prima, ma anche di fronte ad un pressapochismo che preoccupa per il futuro urbanistico della nostra città che meriterebbe ben altro destino, visto il suo passato.

Speriamo che gli svarioni e le sviste legate al Puc si limitino a questo errore che potrebbe anche essere definito fisiologico tenuto conto dell’affastellarsi delle norme urbanistiche, soprattutto nella Regione Campania. Speriamo che il Puc non si riveli, come in molti paventano, uno strumento per cancellare quella pochissima superficie rimasta inedificata. Si fa un gran parlare di zero cemento e zero consumo di suolo, sono gli auspici dei cittadini normali, di quelli che vogliono una città a misura d’uomo.

L’auspicio è che i faccendieri siano tenuti fuori. Da parte nostra, potremo solo vigilare e denunziare. E lo faremo. La normativa che regola la redazione del Piano Urbanistico Comunale prevede la massima partecipazione di associazioni, partiti e singoli cittadini. Facciamo in modo che questo accada. Ne va del nostro futuro, del futuro dei nostri figli, soprattutto se vogliamo che continuino a vivere nella nostra Aversa che ha tutto per poter essere la città più bella d’Italia, ma ha degli abitanti che sino ad oggi hanno dimostrato di non meritarla.

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