Truffa su contributi per serre fotovoltaiche: sequestrati beni a società agricole tra Sassari e Oristano

di Redazione

La Guardia di Finanza di Sassari, a conclusione di un’articolata indagine partita da accertamenti in materia di spesa pubblica e condotta sotto la guida della Procura della Repubblica di Parma, nella persona del sostituto procuratore Giuseppe Amara, ha eseguito un provvedimento di sequestro nella disponibilità di tre società agricole nei comuni di Cheremule, Bonnanaro ed Oristano nonché dei rispettivi rappresentanti legali.

Le attività di investigazione condotte dal Nucleo Polizia Tributaria di Sassari hanno consentito di far emergere condotte idonee a configurare le ipotesi di reato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con riferimento ai quali l’autorità giudiziaria di Parma, condividendone pienamente le articolate ipotesi delittuose, ha emesso provvedimento di sequestro preventivo dei beni e delle somme nei confronti degli indagati.

Dalle indagini è emerso uno specifico meccanismo di frode ai danni del bilancio nazionale connesso alla realizzazione di impianti industriali di serre fotovoltaiche presentati come “strumentali” ad un’attività agricola.  Tali impianti, artatamente qualificati come serre fotovoltaiche al fine di beneficiare illecitamente delle agevolazioni nel settore agricolo, urbanistico e ambientale, non sono risultati pienamente funzionali alle attività agricole attese, ma risultano realizzati esclusivamente per la produzione industriale di energia elettrica per ottenere gli incentivi pubblici.

In particolare, è stato scoperto un complesso disegno criminoso ideato da tre soggetti i quali, nell’ambito della procedura per la realizzazione di impianti fotovoltaici con ottenimento di incentivi pubblici erogati dal Gse – Gestore per i Servizi Elettrici, avrebbero aggirato la normativa di riferimento costituendo talune società che, prive dei requisiti (con peculiare riferimento alla capacità agricola adeguata), hanno indebitamente ottenuto ingenti somme di denaro, a titolo di incentivi per la produzione di energia elettrica mediante serre fotovoltaiche.

Tali contributi sono riservati per legge a chi svolge direttamente attività agricole, mentre in questo caso gli investitori – come emerso dalla documentazione acquisita ed analizzata nel corso delle complesse attività di indagine dai Finanzieri di Sassari – sembrerebbero essere stati interessati unicamente all’incasso del contributo erogato dal Gestore per i Servizi Elettrici, e si sarebbero invece totalmente disinteressati della coltivazione del terreno.

I finanzieri hanno eseguito, nei confronti di tre rappresentanti legali pro-tempore e di tre società da loro rappresentate, sequestri preventivi delle somme di denaro incamerate a titolo di incentivi, dei beni rientranti nella disponibilità delle società stesse e dei beni comunque riconducibili a tutti gli amministratori fino alla concorrenza dell’ammontare del profitto del reato che, solo per il periodo 2012/2013, ammonta complessivamente a 7 milioni e 535.924 euro.

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