Salerno, nave di migranti con 26 cadaveri di donne

di Redazione

Sono state trasferite a terra le salme di 26 donne, recuperate in mare due giorni fa dopo il naufragio di un gommone. Tutte incredibilmente giovani, si stima tra i 14 e i 18 anni, probabilmente nigeriane. Il porto di Salerno ieri ha ospitato l’ennesimo sbarco di migranti, ma accanto ai 375 profughi di varie nazionalità la nave militare spagnola ‘Cantabria’ trasportava anche i resti di una strage di ragazze che il prefetto della città campana, Salvatore Malfi, definisce “una tragedia per l’umanità”. Salgono a 37 i cadaveri di migranti trasferiti tra ieri e oggi in Italia a bordo delle navi schierate per il contrasto agli scafisti: 1.900 le persone tratte in salvo.

Intanto, la procura di Salerno ha aperto una inchiesta: il pm Luca Masini ha già disposto ieri l’esame esterno dei corpi delle vittime e test per verificare se abbiano subito violenza sessuale. Due persone sono state fermate: si tratta di un libico e di un egiziano che potrebbero essere gli scafisti. Colpisce il fatto che le vittime siano tutte donne: al momento l’ipotesi prevalente è quella dell’annegamento (“Il barcone è affondato e le donne purtroppo potrebbero aver avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli”, dice Malfi) ma gli inquirenti non vogliono lasciare zone d’ombra. Su cinque dei migranti sbarcati sono in corso indagini più approfondite. Scattata, infine, la macchina della solidarietà per assicurare alle vittime del mare almeno una degna sepoltura: le 26 donne morte in cerca di un futuro migliore saranno ospitate nei cimiteri di Salerno e altri comuni limitrofi.

Le 26 salme delle giovanissime ragazze si trovano nella sala mortuaria del cimitero di Salerno in attesa dei tempi necessari per l’effettuazione dell’autopsia. Sulla nave spagnola i cadaveri erano stati congelati per consentirne la preservazione e la possibilità di effettuare l’autopsia. Il primo passo sarà, annuncia il professor Antonello Crisci, perito della Procura di Salerno che ha avviato un’inchiesta, l’effettuazione di un esame esterno sui corpi.

I dati del Viminale indicano un calo del 30% degli sbarchi quest’anno rispetto al 2016, ma negli ultimi giorni sembra esserci una ripresa dei flussi. Proprio le partenze dalla Libia, dopo il drastico calo seguito agli accordi stretti lo scorso luglio con le autorità dei principali porti usati dagli scafisti, fanno suonare un campanello d’allarme e innescano la polemica a distanza tra Laura Boldrini, presidente della Camera, e il ministro degli Interni Marco Minniti. Quest’ultimo ribadisce: “L’accoglienza ha un limite, perciò abbiamo lavorato sul governo dei flussi che nell’ultimo anno sono diminuiti del 30,13%. La strategia che abbiamo messo in campo è esattamente il contrario dell’emergenza. Sull’emergenza, valutazione di carattere politico, cresce il populismo”. Ma Boldrini attacca: “È illusorio o cinico pensare che l’Europa possa risolvere il problema degli sbarchi delegandone la soluzione ai paesi nordafricani. Il flusso non si arresterà fin quando il problema non sarà risolto all’origine, creando condizioni di vita dignitose e sicure nei paesi dai quali si continua a fuggire”.

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