Napoli, pizzo a due clan rivali: fratelli imprenditori denunciano, 8 arresti

di Redazione

Napoli – Gli agenti della squadra mobile di Napoli e quelli del commissariato di polizia “Vicaria-Mercato” hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di presunti affiliati al clan Mazzarella ed al clan Giuliano – Amirante – Brunetti, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa nei confronti di un’attività commerciale in zona Vicaria Mercato.

Vittime due fratelli imprenditori, gestori di una rivendita di bibite, situata in un’area che era contesa tra i gruppi criminali, costretti a pagare una tangente alle due organizzazioni criminali di circa 10mila euro. Ormai scoraggiati, avevano chiuso l’attività per tutelare la loro incolumità ma anche quella dei loro dipendenti. Poi hanno deciso di denunciare gli estorsori alla polizia e ora hanno riaperto e stanno lavorando regolarmente.

Tutto ha avuto inizio nel mese di maggio dello scorso anno quando i due fratelli sono convocati al cospetto del capo del clan Brunetti, quello che fa capo alla paranza dei bimbi. La richiesta è precisa. Gli uomini del clan dicono a due fratelli che quella zona della città – il rione Maddalena – è sotto la loro influenza e chiedono un pizzo di 10mila euro; cifra poi ridotta, dopo una trattativa, a cinquemila. Passano pochi mesi e gli uomini del clan Brunetti finiscono in galera. Così dopo alcuni giorni ai due fratelli si presentano gli uomini del clan Mazzarella e chiedono un pizzo di tremila euro. Non trascorre moltissimo tempo che tornano a bussare gli esponenti del clan Brunetti che allontanano i Mazzarella. “Questa è zona nostra”, dicono ai due esercenti e chiedono un’altra rata di pizzo.

A questo punto i due commercianti, che hanno sborsato più di diecimila euro, presi dallo sconforto abbassano la saracinesca del loro esercizio ma si presentano al locale commissariato di polizia per raccontare quanto accaduto. Viene avviata una rapidissima indagine, da parte degli agenti della squadra mobile e del commissariato “Vicaria-Mercato”, coordinata dal sostituto procuratore della Dda partenopea, Henry John Woodcock, al termine della quale il gip Sabella ha emesso le ordinanze di cattura per gli otto indagati, quattro dei quali erano già in carcere per altre vicende.

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