Attentato a New York, terrorista islamico travolge e uccide 8 persone: “L’ho fatto per l’Isis”

di Gabriella Ronza

Ad Halloween, nel giorno celebrazione dei ‘mostri’, un attentato terroristico ha sconvolto New York e ha reso la festa tutt’altro che un gioco. Un 29enne di nazionalitù uzbeca, Sayfullo Habibullaevic Saipov, ieri, intorno alle 3 ora locale, a bordo di un furgone bianco è piombato su una pista ciclabile (a poche decine di metri dal World Trade Center, teatro della strage dell’11 settembre 2001) e ha investito alcune persone. Le vittime ammontano a 8, mentre i feriti sono circa 15.

L’attentatore è residente a Tampa, in Florida, ma vive con la moglie e tre figli a Patterson in New Jersey, dove ha noleggiato il pick-up che ha usato come arma. Saipov, che possiede una green card, ha anche vissuto in Ohio. Arrivato negli States nel 2010, lavorava come autista per Uber. Lo ha reso noto la stessa società all’Fbi. In passato era stato fermato in passato per piccole infrazioni del codice della strada nel 2015 e nel 2012.

E’ stato arrestato dalla polizia un chilometro più a sud del luogo dell’attentato, all’altezza di Chambers street, proprio di fronte alla Peter Stuyvesant High School, mentre gridava ”Allahu Akhbar”. Ha lasciato un bigliettino vicino al furgoncino usato per l’attacco, nel quale ha scritto che agiva per l’Isis.

Il furgoncino con il logo della ‘Home Depot’, il supermercato americano del bricolage e del fai-da-te, ha investito un altro camioncino. Lì il terrorista è stato bloccato da un bus scolastico, quelli gialli presenti in tutti gli Stati Uniti. Due dei passeggeri sono stati feriti. Il 29enne, vestito con una tuta blu, è uscito dal pick-up con due pistole in mano: una ad aria compressa e l’altra più vicina ad un giocattolo che ad un’arma. La polizia, già presente in massa a Tribeca, ha sparato ferendolo ad una gamba e lo ha arrestato, ma non è chiaro se anche l’uomo abbia sparato.

Saipov ha agito da solo, “un lupo solitario”, a detta della polizia, anche se per un certo tempo si è temuta la minaccia di un secondo uomo armato in giro per Battery Park, all’estremo sud di Manhattan.

Tra le persone uccise cinque argentini, – Hernan Diego Mendoza, Diego Enrique Angelini, Alejandro Damian Pagnucco, Ariel Erlij e Hernan Ferruchi – della città di Rosario, che facevano parte di un gruppo di amici che celebrava il 30esimo anniversario del titolo ottenuto presso un istituto politecnico, come riferisce una nota del governo di Buenos Aires che manifesta le proprie condoglianze. Del gruppo faceva parte anche Martin Ludovico Marro, rimasto ferito e ricoverato al Presbiterian Hospital di Manhattan ma non è in pericolo di vita.

“Il terrorista è arrivato nel nostro paese grazie alla cosiddetta ‘lotteria per la diversità dei visti’, una bellezza di Chuck Schumer. Li voglio in base al merito”, ha affermato il presidente americano Donald Trump, che su Twitter ha aggiunto: “È un altro attacco da parte di una persone malata e folle, ho ordinato di rafforzare i controlli”. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha detto che si è trattato di ”un atto terroristico particolarmente codardo”. Il premier Paolo Gentiloni ha twittato la sua solidarietà: “L’Italia abbraccia New York colpita dall’attentato. Vicini alle famiglie e alle autorità contro il terrore”.

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