Aversa, “Non si affitta ai meridionali”: il caso di Anna Savino a Pomeriggio Cinque

di Antonio Arduino

Aversa – Vince un concorso a Padova rischia di non prendere servizio perché non trova casa. In quella città non si affitta a meridionali, in particolare a napoletani e siciliani, e non si fitta a coppie con figli, ad omosessuali, a proprietari di cani. Insomma, la discriminazione che era presente negli anni Settanta nei confronti dei meridionali torna a farsi sentire e in maniera ancora più pesante, dal momento che oggi alla categoria non gradita dei meridionali (napoletani in giù) se ne aggiungono altre.

Protagonista della disavventura è stata la giovane Anna Savino, figlia del noto medico aversano Vittorio Savino, residente nella vicina Trentola Ducenta, un’icona dello sport cittadino per essere assurto anche ai vertici del Coni. Vicenda finita anche all’attenzione della trasmissione Pomeriggio Cinque presentata da Barbara d’Urso.

La simpatia di Anna ha di certo sdrammatizzato un tema che non va sottovalutato essendo in crescita, come dimostra il fatto che c’è la spudoratezza di proporre l’affitto di abitazioni escludendo in particolare napoletani (e siciliani) su un mezzo a diffusione internazionale qual è internet, ma scherzarci su non basta.

A nostro parere, il sindaco di Aversa, Enrico De Cristofaro, dovrebbe chiedere al sindaco di Padova di presentare delle scuse ufficiali alla Savino, alla Città di Aversa, di cui la giovane è rappresentante, e all’intera popolazione meridionale. Se per lavorare i nostri giovani sono costretti ad emigrare non è possibile che, una volta trovato il lavoro, abbiano difficoltà a tenerselo perché non viene loro concessa un’abitazione in affitto solo perché sono meridionali. Sindaco si faccia sentire.

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