Referendum, trionfa il Sì: Lombardia e Veneto scelgono autonomia

di Redazione

Con il referendum consultivo che ha chiamato al voto 11 milioni di italiani, Veneto e Lombardia scelgono la strada dell’autonomia. Il Veneto supera il quorum e registra un’affluenza record del 57,2% con i sì al 98,1%. Il governatore Zaia parla di “Big Bang delle riforme istituzionali”. In Lombardia, dove il quorum non c’era, l’affluenza viene trascinata dal voto nelle valli ma si ferma nel Milanese segnado il 38,25%, con il 95,29% dei sì.

Salvini: “Lezione di democrazia per tutta Europa” – Per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, i referendum consultivi sono stati una “lezione di democrazia per tutta Europa”, visto che “è stata scelta la via costituzionale, e le stessa opportunità la offriremo a chi da Nord a Sud ce la chiederà. È una bellissima giornata di sole, i 5,5 milioni di cittadini che hanno scelto di votare mi dicono che per il futuro dell’Italia c’è da pensare sperare. Le riforme partono dal basso, nonostante poteri forti”.

Maroni: “Il Nord vuole essere ricompensato” – Maroni, che aveva posto l’asticella dell’affluenza al 34% per decretare il successo della consultazione, si proclama comunque soddisfatto. “Io punto con la maggiore autonomia ad avere almeno 24-25 miliardi di euro in più che, con le giuste competenze, mi consentirebbero di fare quello che ora non riesco a fare. Il Nord c’è e vuole essere ricompensato”.

Zaia: “Chiederemo i nove decimi delle tasse” – “Il governatore del Veneto, Luca Zaia, esulta per il risultato e spiega che il Veneto chiede, nel contratto che presenterà al governo per avere maggiore autonomia, “tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse. Quando andremo a trattare con il governo avremo quasi sei milioni di cittadini insieme a noi”.

Ma Martina frena: “Soldi delle tasse non trattabili” – Ora inizia la trattativa per la realizzazione di una maggiore autonomia nelle due regioni. Il governo, come ha annunciato il sottosegretario Gianclaudio Bressa, è pronto ad aprire un tavolo per negoziare ma il ministro dell’Agricoltura e vice segretario del Pd, Maurizio Martina, ribadisce che “il fisco non è oggetto di trattativa, i soldi delle tasse non sono trattabili”. Secondo le intenzioni dell’esecutivo la trattativa dovrà ricalcare il modello Emilia Romagna.

Controreplica del governatore del Veneto: “L’interlocutore è il premier” – Immediata la controreplica di Zaia. “Io – ribadisce – ero rimasto al punto, e lo dico anche da ex ministro, che Martina si occupa dell’Agricoltura e penso che il nostro interlocutore sia il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni”.

“Flop” del voto elettronico in Lombardia – In Lombardia si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle Voting machine e pertanto i risultati completi sono arrivati solo nella tarda mattinata di lunedì. Era la prima volta che veniva sperimentato in Italia il voto elettronico ma lo scrutinio è risultato lentissimo. “Abbiamo avuto un problema con 300 chiavette su 24mila tablet”, spiega il governatore Roberto Maroni.

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