Aversa e “The Queen”, Santulli: “Il Comune è di fatto parte lesa”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Il dato processuale è che all’udienza del 19 ottobre scorso il difensore del sindaco De Cristofaro ha proposto al collegio un istanza, di cui si ignora il contenuto, finalizzata a chiedere l’esclusione del Comune di Aversa dal novero delle parti civili”. A tornare sulla vicenda della qualità del comune di Aversa quale parte lesa in seno al procedimento “The Queen” che vede coinvolto il primo cittadino normanno per presunti reati commessi quando ancora ricopriva la carica di presidente del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Caserta, il consigliere comunale ed ex parlamentare Paolo Santulli che con la sua associazione “Osservatorio Politico Cittadino Libero” si è, invece, costituito parte civile nello stesso procedimento insieme all’associazione che amministra la libreria sociale “Il Dono”.

“Dunque, – continua Santulli – una richiesta. I giudici, alla predetta udienza, non hanno ritenuto di dare riscontro su quanto a loro domandato, poiché in primo luogo, dal punto di vista processuale non si era ancora nella fase a ciò deputata. Difatti, pur essendo state chiamate le persone offese secondo l’elenco dei verbali delle scorse udienze, non si era provveduto al deposito gli atti delle costituende parti civili tra le quali, peraltro, non è risultato quello del Comune di Aversa. Ciò a differenza degli atri Comuni coinvolti nelle vicende per cui è processo”.

Secondo l’esponente del Partito Democratico è anche “necessario chiarire che la predetta istanza dei legali del sindaco dal punto di vista tecnico è da ritenere inconferente, poiché si è rivolta ai giudici una domanda senza che vi siano i presupposti processuali per fornire la risposta. Invero, semplificando, la domanda ben potrà essere interpretata in questi termini: visto che il Comune di Aversa ha scelto di non costituirsi parte civile, pur essendo legittimata a farlo, e che non è stato depositato il relativo atto, si è chiesta l’esclusione di qualcuno che già si è autoescluso”.

Insomma, per il Tribunale mancherebbe il tema, ovvero il presupposto logico processuale per fornire una risposta, ossia l’atto di costituzione del Comune normanno. Allo stato non vi è decisione. “Inoltre, – continua Santulli – quanto richiesto e le relative modalità sono ancora più irrituali, poiché il difensore del sindaco, pur non essendo costituito, chiede di interloquire in un processo nel quale non è parte”.

Lo stesso Santulli evidenzia anche che la asserita esclusione del Comune di Aversa dalle parti civili, in altro ramo del procedimento nel quale è imputato l’ex assessore regionale Pasquale Sommese, è dovuta alla circostanza che i fatti riferiti alla trasformazione dell’ex carcere mandamentale di via Saporito in ‘Casa dello Studente’ (vicenda che vede coinvolto precipuamente De Cristofaro), vedono come imputati altri soggetti, tra i quali non vi è Sommese, per cui effettivamente in quel caso il comune normanno non c’entra.

“Il Comune di Aversa, – conclude Santulli – pur essendo persona offesa, come individuato nel decreto di giudizio immediato per i procedimenti attualmente in corso, non è parte civile e non potrà più esserlo poiché è decaduto dal diritto per poterlo fare. Questo nonostante nei decreti dei giudizi immediati chiunque potrà constatare che il Comune di Aversa è parte lesa”.

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