Forum Polieco, Cecchi Paone: “Basta catastrofismi dei media su emergenze ambientali”

di Redazione

43 relatori, 4 sessioni di lavori, 10 ore di interventi, 28 mila persone raggiunte, 2.500 utenti in diretta streaming. Sono alcuni dei numeri del Form internazionale sull’economia dei rifiuti del Polieco, svoltosi all’Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno, il 22 e 23 settembre.

“Anche quest’anno il Forum è stata una valida occasione per analizzare le criticità del settore del riciclo, puntando l’attenzione sulle conseguenze delle cattive prassi ambientali e la gestione illecita dei rifiuti – ha affermato il presidente del consorzio Polieco, Enrico Bobbio – ma è stata anche un’opportunità per riflettere sulle soluzioni da mettere in campo. Polieco in considerazione della sua ormai ventennale esperienza sul campo, punta su una migliore selezione dei materiali, incidendo sulla qualità dei processi e dei risultati anche in termini di minore scarto”.

Dal contributo dei parlamentari italiani ed europei a quello dei magistrati e delle forze dell’ordine, fino al mondo della ricerca e dell’impresa, il tema del mercato è stato affrontato sotto diversi profili. Una normativa più efficiente, controlli più adeguati, processi tecnologici avanzati ed un’agenda politica maggiormente attenta alla priorità della tutela ambientale sono alcune delle esigenze emerse dalla discussione.

Al Forum ha preso parte anche il giornalista Alessandro Cecchi Paone, volto noto di Rai, Mediaset e Sky. “Il mondo dell’informazione – ha detto Paone – è ormai sempre più attratto dagli estremi e cioè da quei momenti di crisi e caos nelle grandi città o crisi che si scatenano tra le popolazioni che rifiutano qualsiasi tipo di nuova soluzione. Bisogna invece ricominciare dal mondo dei media per far capire che il riciclo dei rifiuti è un tema fondamentale per garantire la salute dei cittadini. L’informazione non si può ridurre a mera pubblicità che non chiarisce e non aiuta l’obiettivo fondamentale di risanare l’economia a partire dalla maggiore consapevolezza. Dobbiamo smetterla tutti di essere catastrofisti perché la gente è terrorizzata, fobica e paralizzata. Per mobilitare coscienze dobbiamo proporre soluzioni di futuro, con spazio al ‘fare’”.

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