Aversa, barriere architettoniche e Garante Disabili. Mazzoni (M5S): “Nessuno deve restare indietro”

di Redazione

Aversa – Tra i punti agli ordini del giorno del Consiglio Comunale di Aversa, tenutosi ieri, anche una di proposta di deliberazione che prevede “l’adozione di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche” con prima firmataria Maria Grazia Mazzoni del M5S.

La Mazzoni, dopo aver ringraziato i colleghi dell’opposizione che hanno condiviso il progetto, ha sottolineato che il “Peba” è nato contestualmente ad un altra proposta del cinquestelle, ossia l’istituzione del Garante dei Disabili che s’innesta in una convinzione cardine del M5S quella, cioè, che “nessuno deve rimanere indietro”.

“Secondo noi – spiega Mazzoni – la civiltà di un paese si misura proprio da questo; da quanta attenzione presta a chi è in difficoltà. Mi preme ricordare cos’è  il Peba,  che la maggior parte degli amministratori degli enti locali ritengono un misterioso acronimo;  Peba è uno strumento di gestione urbanistica per pianificare gli interventi per rendere accessibili gli edifici e gli spazi pubblici. Il Peba è il piano di eliminazione delle barriere architettoniche che, come abbiamo ricordato nella nostra richiesta, nasce da una legge del 1986 che all’articolo 41 recitava cosi: ‘Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, numero 384, dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge’. Entro un anno! Ne sono passati trenta! Insomma, quella dei Peba sembra realmente essere un’altra storia “molto italiana”, dove una Legge dello Stato può essere tranquillamente ignorata dalla maggior parte di coloro che avrebbero applicarla”.

“Nella richiesta – continua Mazzoni – abbiamo anche ricordato che la nostra Costituzione, all’articolo 3 comma 2, demanda al legislatore il compito di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono ostacolare l’attuarsi in concreto del principio di uguaglianza.  Anche la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006 stabilisce, tra l’altro, il diritto per le persone con disabilità alla vita indipendente e all’inclusione sociale”.

All’ordine del giorno anche la modifica dello statuto, proposta anche questa dalla consigliera Mazzoni, per l’istituzione del Garante dei Disabili che andrà a sostituire la figura del difensore civico (capitolo IV dello Statuto). Il Garante dei Disabili è l’intermediario tra la burocrazia (e le sue omissioni) e il cittadino per il riconoscimento dei diritti e per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione. Entrambe le proposte sono state votate all’unanimità. Per il Peba l’opposizione ha proposto un emendamento: 60 giorni di tempo per una relazione sulle barriere architettoniche nella città. Per il Garante bisogna attendere, in commissione statuto, l’approvazione del regolamento per poi procedere a un bando di gara.

Gli altri punti all’ordine del giorno prevedevano l’approvazione di vari regolamenti tra cui quello della bike sharing e del compostaggio domestico. “Finalmente – commenta Mazzoni – verranno utilizzate le bici e le compostiere, già comprate dalle precedente amministrazione, che giacciono da anni in vari depositi”.

Si è discusso anche dei debiti fuori bilancio e, infine, della mancata costituzione parte civile del Comune di Aversa nel procedimento penale denominato ‘The Queen’. “Su questo punto ancora una volta la maggioranza ha abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale per una serena e necessaria discussione”, afferma Mazzoni, che sottolinea: “Il M5S, come più volte dichiarato, ribadisce che costituirsi parte civile era necessario e doveroso perché i presunti reati del nostro primo cittadino recano offesa al decoro e al prestigio delle istituzioni. Tutta questa vicenda ha avuto un grosso impatto sulla collettività inducendo in molti, una profonda sfiducia sul corretto funzionamento dell’amministrazione dell’ente. Il M5S ribadisce la necessità di fissare delle norme statutarie l’obbligo inderogabile da parte del comune di costituirsi parte civile nei processi penali che vedono il comune e la collettività aversana quali parte offese, nell’intento che nel futuro non si possa più approfittare di sgranature legislative decidendo di tutelare solo ed esclusivamente gli interessi personali a danno di quelli della collettività”.

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