Anziani maltrattati e legati ai letti in casa di riposo, coinvolto un sacerdote

di Redazione

Maltrattavano i pazienti di una casa di riposo. È questa l’accusa per cui dovranno rispondere un sacerdote 60enne, direttore dell’Opera di San Camillo di Predappio (Forlì-Cesena), e la sua collaboratrice. Gli anziani ospiti della struttura venivano lasciati legati per ore ai letti, e veniva loro impedito di andare in bagno o muoversi liberamente.

Il tutto motivato dalla carenza di personale specializzato. “Come faresti, con quindici persone da curare?”, dice il direttore della struttura in un video registrato dalle telecamere nascoste installate dalla polizia all’interno della struttura. Nelle riprese si vedono gli anziani, che dovevano essere accuditi, lamentarsi con gli operatori: “Slega, slega. Sto male, sono legato giorno e notte, come un animale”. I pazienti venivano bloccati con delle corde annodate a termosifoni, divani e sedie.

Gli agenti hanno sequestrato le cartelle cliniche e perquisito la struttura sanitaria. È stato nominato anche un nuovo direttore, “considerando che il San Camillo, da statuto, intende concorrere alla difesa ed alla cura della vita e della persona sofferente e bisognosa, dal concepimento alla morte naturale”.

Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Forlì. La casa di cura fa parte della rete della Fondazione Opera San Camillo, nata nel 2008 e che attualmente ha 13 sedi in tutta Italia.

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