Aversa, la libreria ‘Il Dono’ deve lasciare l’ex Liceo Artistico: scoppia la polemica

di Antonio Arduino

Aversa – “La cultura non si sfratta”, scrivono così sui social i frequentatori della libreria “Il Dono” che ha ricevuto dall’amministrazione comunale la richiesta di lasciare la sede di piazza Don Diana entro dieci giorni per consentire l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’ex Liceo Artistico nella cui palestra, da tempo dismessa e abbandonata, la libreria è insediata.

Come tanti sanno l’ex Liceo Artistico di piazza Don Diana è oggetto di un intervento di recupero finanziato dal programma ‘Più Europa’ che già aveva obbligato l’allora sindaco Sagliocco a chiedere, con una nota del 22 luglio 2013, al responsabile dell’associazione Convergenze, che gestisce la libreria, di lasciare il locale per l’imminente avvio dei lavori, poi bloccati da un ricorso al Tar che ha consentito la permanenza della libreria nell’ex palestra fino ad oggi. Con la richiesta di rilascio dei locali rinnovata dall’assessore ai Lavori pubblici, Michele Ronza, che ha annunciato l’imminente avvio dei lavori, è scoppiata la polemica sulla volontà dell’amministrazione di “sfrattare” ‘Il Dono’ e con esso la cultura.

In realtà, sottolinea l’assessore, “non si tratta di sfratto ma di semplice trasloco in un locale idoneo, dignitoso e di prestigio messo a disposizione dell’amministrazione, qual è il piano terra della Biblioteca comunale di piazza Santulli”, come si legge nella nota trasmessa al presidente dell’associazione ‘Convergenze’ in cui, dopo aver chiarito che “non è possibile procrastinare più i lavori per il rispetto dei tempi contrattuali e dei previsti cronoprogrammi regionali”, precisa che “questo Ente, per consentire il prosieguo della importante iniziativa posta in essere dall’associazione da lei rappresentata e che ha assunto per la città un riconosciuto alto valore socio-culturale ha già individuato altro immobile ove poter ubicare la libreria ‘Il Dono’ presso il piano terra della Biblioteca Comunale in piazza Federico Santulli previa definizione di apposito atto di concessione d’uso in cui saranno disciplinate le reciproche obbligazioni”.

Un atto che potrebbe prevedere non solo la concessione d’uso del piano terra, ampio almeno quanto l’attuale sede, ma anche, all’occorrenza, quella della sala conferenze posta all’ultimo piano della biblioteca, utilizzabile per mostre, convegni ed altre iniziative promosse dall’associazione Convergenze. Un trasloco sul quale si è dichiarato d’accordo l’ex parlamentare Paolo Santulli purché sia temporaneo e si diano a ‘Il Dono’ garanzie scritte sulla possibilità di rioccupare la sede di piazza Don Diana. Un punto destinato a creare ulteriori polemiche perché non esisterebbe alcun diritto dell’associazione ad occupare l’attuale sede, stando a quanto affermato da componenti della giunta comunale dell’epoca Ciaramella che sono a conoscenza dei fatti.

“L’ex palestra fu affidata all’associazione, come risulta da un verbale redatto all’ epoca, perché fosse sede di una isola ecologica provvisoria in attesa della realizzazione delle attuali isole ecologiche. Il locale fu gestito dai volontari dell’associazione che lo utilizzavano come deposito. Con la realizzazione delle isole ecologiche, venuto meno il fine per il quale era stata affidata, l’ex palestra avrebbe dovuto chiudere i battenti per tornare nelle disponibilità del Comune ma continuò ad essere utilizzata dall’associazione senza alcuna autorizzazione ufficiale”, afferma l’allora assessore all’Igiene urbana Luciano Luciano.

“Ad oggi – aggiunge Elia Barbato, assessore ai Lavori pubblici della giunta Ciaramella – quel locale non è adeguato alle norme di sicurezza e basterebbe solo questo per farne disporre la chiusura, se fosse effettuata una ispezione dagli organi competenti”. “Comunque – continua Barbato – il progetto di ristrutturazione dell’ex liceo che prevede l’abbattimento dei due corpi di fabbrica laterali all’istituto scolastico, uno dei quali ospita Il Dono, ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella dell’attuale Sovrintendenza che ha fornito il suo parere ufficiale il 10 luglio 2017, dopo la comparsa di mura del ‘700 in fase di picchettamento dei piani da abbattere dell’ex liceo, dando la possibilità alla giunta di approvare il progetto esecutivo il 3 agosto 2017  con le indicazioni e le prescrizioni formulate dalla Sovrintendenza”.

“Se non fosse stato così, all’epoca, non avremmo potuto chiedere il finanziamento europeo che successivamente è stato perduto per i tempi lunghi legati al ricorso al Tar ma che, poi, è stato recuperato, cosa che obbliga all’avvio dei lavori perché non vada nuovamente perduto e non vi sia richiesta di risarcimento da parte della ditta vincitrice dell’appalto nel caso che l’opera non fosse più effettuata”, aggiunge Barbato, che ha seguito tutto l’iter procedurale per il recupero dell’ex liceo e il rifacimento della piazza.

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