Parma, i furbetti dell’Isee: denunce e multe in provincia

di Redazione

La Guardia di Finanza di Parma ha scoperto e denunciato sette persone che hanno volontariamente omesso di inserire nelle certificazioni dell’Isee alcuni dati reddituali per avere l’accesso agevolato o gratuito agli asili nido e all’università, all’edilizia residenziale pubblica, per ottenere tutela legale a spese dello Stato ed esenzioni dei ticket sanitari.

L’Isee è l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.

I controlli irregolari in città e provincia sono stati in totale 23. Tra i denunciati una persona di Traversetolo e due di Torrile accusati di aver omesso di indicare parte dei redditi percepiti nell’Isee presentata per richiedere il patrocinio a spese dello Stato, ovvero quell’istituto che garantisce il patrocinio di un avvocato alle persone che, a causa del reddito basso, non sono in grado di sostenere il costo per un proprio legale.

In particolare un indagato per il reato di truffa ha fatto istanza, nel 2015, per essere assistito da un legale a carico dello Stato, dichiarando dei redditi pari a 2.800 euro, quindi inferiori alla soglia di 11.500 euro circa, per ottenere il beneficio. In realtà, gli accertamenti condotti dalla Finanza hanno consentito di accertare che aveva redditi ben oltre la soglia prevista che quindi non gli permettevano di ottenere il patrocinio a spese dello Stato.

Altre indagini, condotte con Acer, hanno invece riguardato il controllo delle autocertificazioni per la determinazione del canone sociale da applicare all’edilizia residenziale pubblica. A Parma e a Fornovo di Taro sono stati multati con sanzioni amministrative di 51 mila euro, e successivamente denunciate, due persone per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato per aver indicato redditi inferiori nell’Isee.

Uno dei due, al fine di ottenere un canone agevolato per l’edilizia residenziale pubblica, ha presentato un’autocertificazione contenente dati non veritieri, omettendo di indicare una parte del suo patrimonio mobiliare, cioè quattro buoni postatli dell’importo complessivo di 195mila euro.

Ulteriori controlli hanno riguardato la verifica dell’Isee presentato all’università per la determinazione dell’importo delle rate universitarie. A tal proposito è stato denunciato un fidentino perché, indicando redditi inferiori nell’Isee, ha usufruito di una indebita esenzione consistente nel mancato pagamento della maggiorazione sulla seconda rata delle tasse universitarie per un ammontare complessivo pari 206 euro. Oltre alla denuncia, il “furbetto” in questione ha dovuto pagare una multa pari a circa 620 euro.

Un’altra persona di origine albanese ma residente a Traversetolo è invece stata deferita per aver presentato la dichirazione con redditi inferiori, al fine di ottenere l’esenzione delle rette dell’asilo nido.

Sono stati altrettanto incisivi i controlli sulla spesa sanitaria. Ben nove controlli irregolari, dall’inizio dell’anno sino a oggi, nei confronti di chi ha tentato di ottenere l’esenzione del ticket sanitario indicando dati non veritieri, percependo quindi indebitamente erogazioni ai danni dello Stato. Nei loro confronti sono state irrogate sanzioni amministrative per un totale complessivo di circa 5mila euro. Tra i controllati in questo settore, cinque sono di Parma, uno a Torrile, Noceto, Felino e Fornovo di Taro.

La Guardia di Finanza, visti i numeri, osserva che esiste una soglia piuttosto sostanziosa di cittadini che, pur non avendone diritto, chiedono esenzioni per le prestazioni che offre lo Stato. Persone che si trovano in condizioni economiche individuali e familiari che consentono loro di poter sostenere le spese previste per il pagamento del ticket o per tutte le prestazioni sociali che, in realtà, si ricorda spettano ai cittadini che ne hanno effettivo bisogno.

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