Caserta, perseguita e prende a pugni l’ex moglie: in carcere

di Redazione

Gli agenti della Squadra mobile di Caserta e dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno tratto in arresto Francesco Carbone, 44 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il provvedimento è stato adottato nei confronti dell’uomo poiché ritenuto responsabile di atti persecutori (“stalking”) e lesioni continuate commessi ai danni dell’ex moglie.

Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, erano originate dalla denuncia della vittima, la quale ha ricostruito le numerose condotte delittuose poste in essere da Carbone durante la loro vita matrimoniale (dal 2007 al 2012, anno in cui veniva pronunciata sentenza di separazione), azioni protratte anche successivamente, nonostante il marito fosse già stato condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per gli stessi reati per cui è attualmente indagato, con sentenza del 22 settembre 2014 (decisione irrevocabile dal 9 marzo 2015).

Quotidianamente, in maniera reiterata, Carbone perseguitava la donna, telefonandole di continuo, inviandole numerosi messaggi, insultandola, giungendo anche a minacciarla esplicitamente di morte.  L’ultima condotta molesta risale all’8 luglio scorso quando la vittima, sopraggiunta a casa dei suoceri, veniva improvvisamente aggredita con pugni al volto da Carbone, che in quella circostanza percuoteva anche il suo stesso figlio minore che aveva cercato di difendere la madre.

La pluralità delle azioni e l’allarmante escalation violenta delle condotte dell’indagato, denotanti l’assenza di freni inibitori, hanno reso evidente il concreto pericolo che l’arrestato non soltanto perseverasse nella persecuzione, ma che potesse aggravare progressivamente le condotte aggressive, come peraltro preannunciato dallo stesso nelle continue minacce rivolte alla donna. Tali innegabili evidenze hanno portato all’applicazione della misura cautelare più afflittiva, unico presidio tutorio per prevenire ulteriori azioni violente.

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