Barella “negata” a paziente di Trentola Ducenta, ma la clinica Pineta Grande smentisce

di Antonio Arduino

Oltre due ore per essere presa in carico, per le cure del caso, dal pronto soccorso malgrado si fosse presentata in codice giallo per una sospetta frattura di femore che può dare origine ad una pericolosa embolia. Questa la segnalazione fatta dalla dottoressa del 118 di Aversa, relativa a Trentola Ducenta, in servizio nella mattinata di martedì nell’ambulanza 02 che dopo avere assistito una donna l’ha trasportata al pronto soccorso della casa di cura ‘Pineta Grande’ di Castel Volturno.

Una scelta fatta dalla specialista perché, essendo stata informata, in un precedente intervento, di un sovraccarico di lavoro al pronto soccorso del ‘Moscati’ di Aversa, tale da non permettere un trattamento immediato, ha inteso garantire assistenza il più rapidamente possibile ad una paziente considerata a rischio embolia.

“Purtroppo arrivati al pronto soccorso di Pineta Grande – racconta la dottoressa del 118 che ha raggiunto la stazione dei carabinieri di Castel Volturno per denunciare l’accaduto – non ci è stato possibile trasferire la paziente dalla nostra barella ad una del pronto soccorso malgrado ve ne fossero a disposizione ben quattro libere e ci fosse disponibilità di personale”.

“Ovviamente – continua – la paziente è stata costretta ad aspettare di essere trattata malgrado fosse in codice giallo e senza poter liberare la barella la nostra ambulanza non ha potuto ripartire, così siamo stati costretti a restare in attesa per oltre un’ora, sguarnendo il servizio territoriale, aspettando che la responsabile del pronto soccorso consentisse il trasferimento su una delle barelle libere”.

“Alla fine, dopo nostre pressioni, la paziente è stata presa in carico dal pronto soccorso di Pineta Grande che però – sottolinea la dottoressa – l’ha mantenuta sulla nostra barella bloccando il nostro servizio perché senza barella non siamo in grado di prestare soccorso”.

Fin qui il racconto fatto dalla dottoressa del 118 che cozza con quello riferitoci telefonicamente da Adriana Conte, responsabile del pronto soccorso della casa di cura. “Non c’è alcunché di vero nella segnalazione fatta dalla collega del 118. La paziente – afferma Conte – è stata presa in carico dopo una decina di minuti ed è stata immediatamente trattata, come possono testimoniare i familiari che sono presenti in questo momento nel pronto soccorso. Anche la barella dell’autoambulanza è stata liberata immediatamente, cosicché non c’è stato alcun impedimento alla ripresa del servizio 118”. “Nella nostra struttura l’assistenza è sempre immediata e puntuale”, conclude Conte.

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