Aversa, “Pronto Soccorso senza barelle e aria condizionata”: allarme dei sanitari

di Nicola Rosselli

«Pronto soccorso al collasso: senza barelle, un solo medico affiancato dal primario, caldo eccessivo per mancanza di aria condizionata». Un vero e proprio Sos dal personale del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, considerato da tutti reparto di trincea, tanto che i medici ad esso destinato fanno di tutto per non rimanervi a lungo, preferendo sedi più tranquille.

«Dinanzi a questa situazione – afferma un addetto che deve per forza di cose rimanere anonimo, pena la sottomissione ad un procedimento disciplinare – nessuno prende provvedimenti come, invece, hanno fatto al San Paolo di Napoli, dove il direttore sanitario e il primario del reparto, per carenza di medici, hanno chiuso il pronto soccorso. Questo per tutelare la salute dei pazienti, non facendo gli eroi come si sta facendo qui in questo momento».

La direttrice sanitaria Angela Maffeo, in ferie, raggiunta telefonicamente ha dichiarato: «Sono costantemente in contatto con il dottor Mimmo Perri che mi sta sostituendo e non credo che la situazione sia drammatica così come si vuole far credere. Il problema, come già detto più volte, è rappresentato dai medici che, letteralmente, appena possono scappano. L’Azienda, anche grazie al continuo interessamento del direttore generale, ha fatto di tutto per assicurare un ordinario servizio nell’ambito del pronto soccorso aversano. Purtroppo continua a verificarsi questo caso di fuga. Sono stati chiamati i medici dalla specialistica adesso sono stati inviati 20 telegrammi ad altrettanti medici in graduatoria e di questi solo uno ha risposto».

«Non è possibile – afferma da parte sua Mimmo Perri, primario di pediatria, direttore sanitario facente funzioni – che questo sport di denigrare il nostro nosocomio sia sempre più praticato. Sto andando spesso in questi giorni in pronto soccorso e posso dire che la situazione non è così critica come si vuole far credere. I medici ci sono anche se, inutile nasconderlo, alcuni colleghi fanno di tutto per non rimanere al pronto soccorso del Moscati».

«La situazione – continua il dirigente medico aversano – non è affatto drammatica. Ripeto, sto cercando di essere più volte presente proprio durante la giornata per evitare strumentalizzazioni. Per quanto riguarda l’aria condizionata, questa funziona. Poiché, però, fa molto caldo, le macchine vanno sotto sforzo e il fresco erogato diventa insufficiente. Capita anche nelle nostre case in momenti eccezionali come questo. Comunque vi sono tecnici costantemente allertati per cercare di ovviare a questo tipo di problemi».

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