Aversa, in 13 pronti a mandare a casa De Cristofaro. Ma conviene davvero alla città?

di Antonio Arduino

Aversa – Tredici consiglieri comunali si sarebbero dichiarati pronti a rassegnare le dimissioni per chiudere la gestione De Cristofaro e consegnarla la città ad un commissario prefettizio. E’ questa la notizia che circola nelle ultime ore in cui si parla di un incontro tenuto nello studio di un avvocato aversano aderente o “simpatizzante”di Noi Aversani, lista civica pilastro tra quelle che hanno sostenuto la candidatura dell’attuale primo cittadino.

Voci che nessuno smentisce né avalla ma che sembrano credibili, sia per le vicissitudini che, in fase pre elettorale, hanno visto protagonisti Noi Aversani, sia perché a conti fatti sommando i consiglieri di minoranza a quelli di Noi Aversani e all’outsider Mario Tozzi, considerato tra i possibili firmatari delle dimissioni, si raggiunge e si supera il numero fatidico di consiglieri le cui dimissioni contemporanee farebbero cadere l’amministrazione, costringendo il prefetto a sciogliere il Consiglio comunale e ad inviare un commissario.

Se diamo per buone queste voci, l’amministrazione De Cristofaro sarebbe al canto del cigno, anche se ricordiamo che lo stesso sistema era stato ipotizzato, ma mai attuato, per l’amministrazione Sagliocco. Come dire, nulla di nuovo sotto il sole.

Ma, tornando all’ipotesi di conclusione anticipata dell’amministrazione attuale, viene spontaneo domandare, e sarebbe bello avere risposta, cosa cambierebbe? Avremmo una nuova gestione commissariale, che sospenderebbe ogni parvenza di attività, nuove elezioni in primavera alle quali parteciperebbero praticamente gli stessi che oggi siedono in consiglio anche se indossando, forse, maglie diverse e poi?  E’ il poi che interessa ai cittadini-elettori. Sono loro a domandare, sperando di avere risposta: se al ballottaggio avesse vinto Marco Villano, una volta diventato sindaco di Aversa, non avrebbe trovato lo stesso buco di cassa trovato da De Cristofaro? Non avrebbe trovato gli stessi problemi legati alla carenza di personale in tutti i settori, ricordo ad esempio quello del verde pubblico dove oltre alla mancanza di fondi c’è mancanza di uomini da utilizzare per garantirne la cura che certamente non può essere assicurata da due soli operatori comunali, uno dei quali anziano, e un anziano Lsu e senza mezzi tecnici funzionanti? Non avrebbe dovuto far fronte alle stesse emergenze create dai guasti occorsi alla vetusta rete idrica cittadina? Non avrebbe dovuto mettere una pezza alle carenze degli istituti scolastici di competenza comunale senza poter disporre dei fondi necessari?

Se a queste e a tante altre domande che potrebbero porre i cittadini-elettori Marco Villano ha delle risposte operative, se ha una ricetta per risolvere questi problemi, nell’interesse della città le renda pubblihe perchè siano messe in atto senza aspettare di vincere possibili nuove elezioni che comunque potrebbero essere indette tra non meno di 8-9 mesi. Un tempo infinito per una città piena di problemi. Un tempo che potrebbe davvero affondare Aversa dopo che i 13, firmando e protocollando le dimissioni, avranno affondato De Cristofaro.

Per chi ama la città non sembra essere questo il modo giusto per dimostrarlo. Adesso è il momento di dire basta a schermaglie e di rimboccarsi le maniche. Facendo un atto di umiltà non sarebbe meglio collaborare con l’attuale amministrazione nell’interesse di tutti gli aversani, consiglieri compresi che in fondo sono cittadini aversani e vivono e sopportano gli stessi problemi di tutti?

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