Valogno, l’amore e la passione tra i murales dell’incantevole borgo casertano

di Ludovica Ambroselli

A Valogno i muri parlano e questa volta solo d’amore. Il piccolo ed incantevole borgo d’arte, che racconta se stesso con storie di briganti, magie, storia risorgimentale e antichi mestieri, questa volta dedica tre murales all’Amore, quello con la A maiuscola. A descriverlo è Alessandra Carloni, l’artista che dal 22 al 29 luglio, a Valogno di Sessa Aurunca, sarà la protagonista della manifestazione dal titolo “Valogno: I Colori dell’Amore. Murales di Passione”.

L’iniziativa si concluderà sabato 29 con una cerimonia di inaugurazione che vedrà la presenza del vescovo Orazio Francesco Piazza che per l’occasione celebrerà la santa messa nella chiesetta del borgo alle 17.30. Seguirà un piccolo tour per ammirare i murales, con in sottofondo musiche e poesie d’amore a cura delle O.K.A. (Officine Kulturali Aurunke). L’artista romana, realizzerà sulle facciate di alcune case, tre murales di grandi dimensioni sull’amore di coppia e della famiglia. Il primo è finito, e descrive in un’atmosfera surreale la sua visione dell’amore tra paesaggi fantastici, il suo racconto pittorico si dipana tra colori intensi, con scene immaginifiche con personaggi e mongolfiere in grado di farci sognare.  Alessandra ha creduto da subito nel progetto di Giovanni Casale lo psicologo che da anni insieme a Dora, sua moglie, portano avanti con l’associazione “Il Risveglio”.

Con il progetto “I colori del grigio” hanno permesso in questi anni di registrare la presenza di diversi artisti che con i loro murales hanno rivestito le facciate delle case e sono rimaste a segnare il tempo, offrendosi agli sguardi attenti dei visitatori. Un modo, quello dei murales, per portare nuova linfa e vita al piccolo borgo dell’entroterra e farlo scoprire dal turismo. Un’operazione culturale unica nel suo genere in questo territorio, ambiziosa ma non irrealizzabile, nonostante le difficoltà legate ai costi di gestione del progetto. Questa ultima iniziativa ne è la prova provata, infatti è interamente autofinanziata dall’associazione di Giovanni e Dora, senza sponsor, il tutto nasce solo dal comune amore per la propria terra e per l’arte senza speculazioni.

Un incantevole e sperduto “borgo d’autore”, dove si ritrova il gusto per la vita, la fede, la tradizione ma anche innovazione con questa serie di nuovi murales. “Non è più tempo per rimanere a guardare, bisognerebbe sostenere queste attività culturali con più forza. Esse non rigenerano solamente il borgo di Valogno ma l’intera comunità, riqualificando e rafforzando quella consapevolezza che serve per valorizzare il paesaggio che è patrimonio di tutti”.

Ecco perché le O.K.A. e Intercultura onlus di Sessa Aurunca lanciano un appello a sostegno del progetto: “Adottiamo un murales a Valogno”, tutti, singoli e privati cittadini, enti, aziende e associazioni, potrebbero sostenere i costi relativi alla realizzazione di uno o più murales di questa iniziativa o del prossimo ciclo di murales che potrebbero essere dedicati al mecenate di turno, con tanto di cartellino come in un vero museo, questa volta a cielo aperto. Sarebbe veramente significativo realizzare questa ipotesi come strategia per rilanciare Valogno, sostenere i progetti, condividere e fare rete, pratica oramai smarrita nel tempo.

Intanto, Alessandra Carloni non si risparmia e per tutta questa settimana fino a sabato 29 luglio, porterà a termine l’impegno preso, il primo murales dedicato al matrimonio è finito. Venite a Valogno potrete incontrarla liberamente, chiacchierare con lei mentre dipinge dalla sua scala, in diretta.

Un’occasione imperdibile per tutti coloro che intendono trascorrere qualche ora a braccetto con l’Arte in un contesto mozzafiato. I suoi lavori portano bellezza dove la società ha creato abbandono. Valogno per Alessandra è “motivo di scoperta, di ricerca, quella che mi regalano le persone che si avvicinano mentre sono a lavoro: sono curiosi e mi fanno sempre tante domande, il motore che mi spinge tutti i giorni a salire sull’impalcatura e ad affrontare lunghi viaggi è la passione”.

Così le opere diventano delle scenografie all’aperto che raccontano in maniera chiara quella che è stata la tradizione del posto e quello che i sogni possono alimentare.  Questa forma d’arte contemporanea inoltre promuoverà anche i valori della nostra comunità- ha affermato Giovanni – che sono valori positivi di pace e di amore, l’innocenza dei colori farà rivivere la memoria dei luoghi e i luoghi della memoria. Ecco come “Ri-nasce Valogno” come “Borgo Dipinto”, grazie alla forte volontà di Giovanni e Dora, ennesimi “rianimatori” di borghi altrimenti vittime dello spopolamento e della perdita di identità.

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