Incendi nel Vesuviano, proseguono operazioni di spegnimento. Il Prefetto convoca i sindaci

di Redazione

Dalle prime ore di mercoledì mattina sono riprese le operazioni spegnimento degli incendi che stanno mettendo in ginocchio le aree a ridosso tra le province di Napoli e Salerno. Il Vesuvio continua a essere il fronte di fuoco più preoccupante in Campania. Sono tre gli incendi in atto: a Ottaviano, Torre del Greco ed Ercolano. Questo ultimo incendio, si apprende, starebbe interessando anche il territorio di Massa di Somma. Diversi i focolai visibili anche dalle abitazioni in prossimità del mare nei comuni vesuviani.

Sono tre i Canadair del Dipartimento nazionale della Protezione Civile in azione sul Vesuvio, e cinque gli elicotteri della Protezione civile regionale mentre gli uomini al lavoro tra Ercolano e Ottaviano sono circa 300 tra volontari, personale della Sma Campania, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. Al momento – segnala la Protezione civile regionale – la situazione più complessa si registra nella parte bassa della cinta tra Ercolano e Torre del Greco.

Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha indetto nel pomeriggio una riunione operativa a Ottaviano, nella sede del parco nazionale del Vesuvio, per un punto della situazione sugli incendi nell’area.

Intanto, la Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo di inchiesta sui roghi. L’accusa è di incendio doloso, per ora a carico di ignoti. Con ogni probabilità le indagini si potrebbero avvalere anche di immagini dall’alto per documentare la situazione legate alle fiamme e al loro evolversi. Intanto da questa mattina sono tornati a volare i mezzi aerei.

Tutto ciò mentre i sindaci dei Comuni interessati sono stati convocati dal prefetto di Napoli Carmela Pagano (guarda il servizio video).

“La catastrofe ambientale in corso sul Vesuvio è di una gravità incommensurabile. Oltre a danneggiare un contesto ampiamente antropizzato, mettendo in pericolo persone e animali sta distruggendo decine di ettari della meravigliosa Pineta impiantata nel 1939 dalla Milizia Forestale e conclusa a fatica in piena guerra nel 1942”. E’ quanto afferma l’ex Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Vincenzo Stabile, coordinatore dei Gre (Gruppi ricerca ecologica) della Campania.

“Il clima di siccità – aggiunge Stabile – favorisce gli incendi, ma la scelta politica di distruggere il Corpo Forestale dello Stato ha aggravato la situazione in modo determinante, in particolar modo per lo spacchettamento delle competenze in materia di incendi boschivi poiché ha determinato l’attribuzione ai Carabinieri delle attività investigative e di prevenzione mentre quelle di direzione e spegnimento sono state devolute ai Vigili del Fuoco”. “In sostanza – conclude il coordinatore dei Gre – non c’è più un’unica Istituzione che cura tutta la filiera come faceva il Corpo Forestale”.

IN ALTO VIDEO CON INTERVISTE

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