Banda di falsari tra Napoli e Caserta, imputati a giudizio. Il “manager” Torromacco ai domiciliari

di Redazione

Carinaro – Il gip del tribunale di Napoli Nord, Valentina Giovanniello, ha accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari e applicazione del braccialetto elettronico per Mario Torromacco, 42 anni, già residente a Carinaro, accogliendo la richiesta del legale difensore, l’avvocato Raffaele Costanzo di Aversa.

Nel frattempo, accogliendo la richiesta dei magistrati titolari dell’indagine, sostituti procuratori Valeria Palmieri e Ilaria Corda, il gip ha disposto il giudizio immediato nei confronti degli imputati, fissando l’udienza al prossimo 11 ottobre.

Torromacco è coinvolto nell’inchiesta, condotta dalla Guardia di Fiannza, che lo scorso aprile, con l’esecuzione di 19 arresti, ha smantellato una rete di falsari dediti alla produzione ed alla capillare distribuzione e immissione nel mercato di ingentissimi quantitativi di banconote falsificate con classi di contraffazione riconosciute dalla Banca Centrale Europa tra i più diffusi e insidiosi d’Europa. Banconote appartenenti alla stessa classe di contraffazione sono state oggetto di numerosi sequestri in Francia, Germania, Austria e Bulgaria.

Già condannato in via definitiva per analoghi fatti commessi nel 2009 (quando, il 27 luglio di quell’anno, fu sequestrata una stamperia clandestina a Gricignano, in via Orientale, con oltre 7 milioni di euro in banconote contraffatte), Torromacco fu tratto in arresto nel 2012 all’interno di una nuova stamperia di banconote ubicata a Vitulazio, il quale, seppure sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, continuava ad avere frequenti rapporti con persone dotate di specifiche competenze nella contraffazione di banconote o nelle più sofisticate tecniche di stampa o, comunque, in grado di fornire macchinari tipografici e stampanti digitali professionali.

Sulla base delle indagini effettuate, gli è stato riconosciuto un assoluto ruolo “manageriale” nell’associazione: a lui era affidata l’individuazione dei sodali, di instaurare e definire i rapporti con terzi per l’acquisto dei materiali di consumo e l’attrezzatura per avviare il processo di stampa, nonché, quello di selezionare e definire le intese con i “committenti” delle partite prodotte di banconote euro false.

Nel corso delle indagini, la Guardia di Finanza, intervenendo con mirate operazioni: ha individuato due stamperie clandestine destinate alla produzione di valuta falsa, ubicate, la prima, a Frattaminore (il 2 luglio 2015) e la seconda a Casavatore (il 19 luglio 2016); ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di 11 persone; ha portato a vari sequestri di banconote contraffatte per un valore nominale complessivo di oltre 11 milioni di euro, tra cui i primi sequestri in territorio nazionale ed europeo delle nuove banconote da 10 e 20 euro e della “Serie Europa”.

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