Assolda killer per uccidere il compagno con iniezione letale: 4 arresti

di Redazione

Una donna di 43 anni, Barbara Bergamo, è stata arrestata dai carabinieri a Misterbianco (Catania) con l’accusa di aver assoldato due sicari per uccidere con un’iniezione letale il compagno, l’imprenditore 60enne Santo Giuffrida, che finora si credeva morto per un infarto. A far luce sull’omicidio, avvenuto nel 2002, sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luciano Cavallaro, riscontrate da una serie di intercettazioni e di videoregistrazioni.

L’operazione “Circe”, oltre a quello della donna, sottoposta ai domiciliari perché madre di un bambino minore dei sei anni di età, ha portato all’arresto di Francesco Giuseppe Indorato, 49enne di Catania, Antonio Zuccarello, 51enne di Santa Maria di Licodia, e Alfio Maugeri, 44enne di Misterbianco.

La donna sarebbe stata anche mandante di un primo tentativo di assassinare dell’uomo, compiuto nel 2001. Avrebbe dato l’incarico a Cavallaro, che avrebbe a sua volta incaricato dell’esecuzione materiale un suo conoscente, Indorato. Quest’ultimo avrebbe aggredito con un coltello la vittima all’interno del suo garage condominiale, ferendolo gravemente.

Nessun elemento raccolto all’epoca consentì agli investigatori di ritenere la donna coinvolta nell’accaduto e, sebbene Indorato fosse stato indagato, non furono acquisite sufficienti prove per un rinvio a giudizio. A distanza di quasi un anno dal ferimento, la donna avrebbe nuovamente chiesto a Cavallaro l’uccisione del compagno, pagando questa volta 20mila euro e acquistando per lo stesso Cavallaro una Bmw. In questa seconda occasione l’omicidio sarebbe stato pianificato con maggior cura e Cavallaro avrebbe coinvolto Maugeri e Zuccarello.

I tre, la notte tra il 9 e il 10 dicembre del 2002, si sarebbero introdotti, con la collaborazione della donna, nell’abitazione di Giuffrida e, dopo avergli iniettato una sostanza velenosa, lo avrebbero soffocato. La Bergamo avrebbe successivamente inscenato la morte naturale di Giuffrida senza che sorgessero sospetti su quanto realmente era accaduto.

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