Aversa, asse Pd-Fi contro De Cristofaro: “Basta, città ormai allo sbando”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Basta, siamo arrivati al limite massimo di sopportazione. Aversa è una città allo sbando come allo sbando è chi la dovrebbe guidare”. A parlare, all’indomani della pubblicazione all’albo pretorio del comune di Aversa della delibera di giunta con la quale l’esecutivo normanno ha dichiarato di non volersi costituire parte civile nel procedimento nato dall’inchiesta The Queen, che vede implicato anche il primo cittadino, per presunti illeciti commessi quando ricopriva la carica di presidente dell’ordine degli architetti, il capogruppo del Pd Marco Villano, che continua: “Abbiamo provato a essere uno stimolo, credendo che le nostre tante proposte presentate in assise e sui giornali potessero svegliare chi Eraclito avrebbe definito ‘dormiente’, abbiamo provato a superare le barriere ideologiche per dare una mano a migliorare la città, pronti a sostenere buone pratiche di governo, ma il dormiente dice che va tutto bene così”.

“Va talmente bene – continua l’esponente dem – che gli assessori gli chiedono di azzerare la giunta perché non va bene, ma, cosa ancora più assurda, è in atto da qualche mese ormai una vera e propria campagna acquisti, non solo verso i consiglieri di minoranza, ma anche e soprattutto internamente alla loro maggioranza”.

“Chiedo a lui, al sindaco in prima persona, – conclude Villano – di spiegare perché si è scelto di non costituire l’ente parte civile. Perché negare la possibilità di un risarcimento alla città in termini economici e di danno di immagine, per non parlare dell’opportunità politica e di cosa comporta?”.

“Al di là della fiducia nei confronti del sindaco, già ribadita – afferma da parte sua l’assessore al contenzioso Alfonso Oliva, proponente l’atto in questione – questa delibera ha a che fare con uno stralcio del processo che vede il sindaco coinvolto. Si tratta di due imputati che hanno chiesto il rito abbreviato. Di conseguenza il procedimento, che riguarda esclusivamente loro due, si terrà ai primi di luglio. La procura, come sempre in questi casi, ha notificato al Comune di Aversa un atto con il quale lo si individua come possibile parte offesa. La città di Aversa come sarebbe stata danneggiata da questi presunti reati? La casa dello studente dal 2010 ad oggi è stata concessa (come certificato anche dal dirigente al patrimonio), ed è ancora nella sua disponibilità, all’Adisu. Nessuno ci toglie la possibilità, ove si dimostrasse che il comune di Aversa fosse stato danneggiato in questa vicenda di chiedere i danni, anche se, ripeto, non vedo quali danni abbiamo subito. Discorso diverso è per l’Adisu che ha la disponibilità del bene e, guarda caso, vede coinvolto il proprio responsabile nel procedimento”.

Per il capogruppo consiliare di Forza Italia Gianpaolo Dello Vicario “la scelta di non costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolto anche il primo cittadino dimostra, ancora una volta, l’approssimazione con cui viene gestita la cosa pubblica oltre alla pochezza dei concetti basilari della politica. Tutto ciò è frutto di una visione distorta di come si amministra la città. L’azione ispiratrice dovrebbe essere sempre incentrata nell’interesse dei cittadini e non nell’interesse di un cittadino, quantunque si tratti del primo cittadino. Sono certo che non appena si renderanno conto dell’errore madornale cercheranno di bloccarne gli effetti di questa delibera correndo ai ripari. Questa l’unica alternativa per evitare che Aversa finisca nel tritacarne mediatico”. Insomma, le opinioni divergono e non solo a livello politico, ma anche tra la gente comune.

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