Incendio Londra, vittime salgono a 17. Nessuna speranza per Gloria e Marco

di Redazione

Le autorità non si aspettano di trovare altre persone vive all’interno della Grenfell Tower, il grattacielo andato a fuoco a Londra. Occorreranno settimane per bonificare tutto l’edificio. Il rogo ha provocato finora 17 morti. Secondo una fonte del consiglio comunale “il bilancio potrebbe salire a oltre 100 vittime”. La premier May ha annunciato un’inchiesta pubblica. Il legale dell’italiana dispersa: “Nessuna speranza che Marco e Gloria siano vivi”.

“Questa terribile tragedia va indagata in modo adeguato”, ha osservato Theresa May, sullo sfondo delle polemiche e degli interrogativi che montano sulla sicurezza della torre e di altri edifici simili, nonché sulla mancata prevenzione.

“Ho sentito la registrazione della telefonata di Gloria alla mamma. Le dice grazie per quello che ha fatto per lei. Stavano dando un addio. Non ci sono motivi per sperare che Gloria e Marco siamo ancora vivi”. E’ quanto dichiara l’avvocato Maria Cristina Sandrin, legale della famiglia di Gloria Trevisan, la giovane padovana dispersa assieme al fidanzato Marco Gottardi. “Gloria – ricorda la legale – si era laureata il 18 ottobre ed era andata a Londra perché qui non ci sono possibilità professionali neanche per chi si laurea con 110”.

Si sono moltiplicati gli appelli ad autorità e soccorsi, come anche le telefonate di amici e parenti alla disperata ricerca di notizie su chi ancora manca all’appello. Si cercano gli sfollati negli ospedali o nei centri predisposti per gli sfollati a North Kensington, dopo la tragedia.

La polizia sta preparando un nuovo aggiornamento del numero delle vittime, mentre i pompieri, scrivono sul sito della Bbc, hanno lavorato per tutta la notte all’interno della torre dove alcune parti dell’edificio continuano a bruciare. Dopo la fase di soccorso si sta ormai passando al recupero dei corpi.

“I miei pensieri e le mie preghiere vanno alle famiglie che hanno perso i loro cari nell’incendio della Grenfell Tower e alle molte persone che sono gravemente ferite in ospedale”. E’ il messaggio della Regina Elisabetta diffuso da Buckingham Palace.

“Siamo in costante contatto con la Farnesina e con i familiari di Gloria. Con il passare delle ore le nostre speranze, già ridotte al lumicino, stanno diminuendo, ma fino a che non ci diranno di aver ritrovato i nostri ragazzi continuiamo a credere nel miracolo”. Sono le parole, disperate, di Giannino Gottardi, papà di Marco, il giovane architetto di San Stino di Livenza (Venezia) disperso nel rogo. Marco risiedeva assieme alla fidanzata nella City da alcuni mesi per lavoro.

In queste ore di straziante attesa, Gottardi ricorda l’ultima telefonata con il figlio in piena notte, quando le fiamme e il fumo avevano già invaso l’edificio, dove la coppia viveva al 23esimo piano. “Marco è stato straordinario e infondeva tranquillità a tutti – ha detto il padre di Marco – quando la linea è caduta abbiamo capito che la situazione era precipitata e siamo stati colti dalla disperazione. Conserverò per sempre il ricordo delle ultime parole che ci ha dedicato”.

“Per entrare nella torre dobbiamo correre stando al riparo degli scudi antisommossa della polizia per evitare i detriti incandescenti”. Un vigile del fuoco ha descritto così le condizioni di lavoro dei soccorritori che stanno operando alla Grenfell Tower, ancora inagibile a 24 ore dallo scoppio dell’incendio.

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