Domenico Diele sull’omicidio di Ilaria: “Ero al cellulare, la droga non c’entra”

di Gabriella Ronza

Ha ucciso una donna, l’attore Domenico Diele, investendola all’uscita autostradale di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano, mentre era alla guida sotto effetto di stupefacenti. L’attore, di origine senese, era in zona per le riprese del film ‘Una vita spericolata’ del regista Marco Ponti.

Diele, che si stava facendo strada nel cinema e della fiction, ha recitato in diverse pellicole, tra cui ‘Acab’, e in numerose serie di successo della tv, come ‘Don Matteo’ e ‘1992’. La vittima, Ilaria Dilillo, aveva 48 anni: dopo una serata trascorsa in compagnia di un gruppo di amici, stava tornando a casa in sella al suo scooter a Salerno quando la macchina guidata dall’attore l’ha violentemente tamponata facendola cadere al suolo.

Il primo a prestare soccorso è stato Ferdinando Giordano, ex del Grande Fratello 11, che nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle due, a un centinaio di metri dallo svincolo autostradale di Montecorvino Pugliano, ha intravisto il corpo della donna a terra. A pochi metri di distanza c’era un uomo che si disperava e urlava: “Non ho riconosciuto chi fosse, in quei momenti pensi ad altro. Vedevo solo che piangeva e diceva quasi tra sé e sé: ‘Cosa ho fatto, ho fatto una cazzata'”.

“A me sembrava disperato, – ha dichiarato Giordano – diceva qualcosa, pare che si fosse distratto per colpa del cellulare. Dopo pochi minuti è arrivata la Polizia stradale di Eboli che si è attivata immediatamente. Non so se gli agenti fossero stati allertati da qualcuno o se si trovassero a passare di lì. In ogni caso, da quel momento in poi, Diele non ha detto più una parola. Mi sembrava come se fosse non solo sotto choc ma che si stesse iniziando a rendere conto di quello che era realmente accaduto”.

“Mi hanno rovinato l’esistenza. Era l’unica persona che mi rimaneva, l’unico sostegno. Adesso è venuto meno e io ora sono finito” ha raccontato Nicola Dilillo, il padre della vittima, appuntato dei carabinieri in congedo, che recentemente aveva perso la moglie. Padre e figlia vivevano insieme. “Questi 16 anni di carcere di cui si parla – ha aggiunto disilluso – sono solo nell’immaginario. Ci sono sempre i cavilli e le attenuanti”.

La morte di Ilaria deve essere avvenuta quasi nell’immediatezza dell’impatto. Gli amici e parenti la descrivono come una donna dalla ” parola buona per tutti” e “sempre solare e gioiosa”. “Aveva passato un brutto periodo – hanno confessato alcuni – a causa della morte della madre, alla quale era legatissima, ma si stava riprendendo. Aveva incominciato da poco ad uscire di nuovo, a frequentare gente e a vivere. È una tragedia alla quale non riusciamo ad abituarci. Ilaria era una donna prudente alla guida e questo ci fa ancora più male”.

Diele, intanto, in carcere a Fuorni (Salerno) con l’accusa di omicidio stradale aggravato, in attesa dell’udienza di convalida, ha chiesto perdono.  “Sì, sono in crisi d’astinenza, ma è giusto così, è giusto che soffra”. Al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che lo ha incontrato nell’ambito di una visita ispettiva al carcere di Fuorni, alle porte di Salerno, ha subito una domanda da porre: “Secondo lei come potrei fare per aiutare la famiglia di quella donna? C’è qualcosa che posso fare?”.

L’attore ha parlato di quello che è successo anche se il consigliere non glielo chiede. “Sono colpevole. Urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia. Però non sono un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così”.

Poi ancora: “Io non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia. Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi”. E proprio in quel momento la sua Audi ha travolto lo scooter di Ilaria Dilillo. “Non me ne sono nemmeno reso conto subito di quello che era successo. Solo quando sono sceso dall’auto ho visto e ho capito”.

Quella storia della coca, – ha riferito – per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più”. In tasca gli hanno trovato un piccolo quantitativo di cocaina, ma al narcotest è risultato positivo agli oppiacei, oltre che ai cannabinoidi. “Infatti mi sono pure sorpreso quando quella bustina è uscita fuori, stava nel portafogli da una vita. L’altra sera non avevo sniffato niente”. Tuttavia, si era messo al volante pur avendo la patente sospesa, proprio per questioni di droga. “È vero anche questo, non avevo il permesso di guidare. Ma l’ho fatto perché mia cugina ci teneva ad avermi al suo matrimonio in Calabria, e l’unico modo per esserci era andare e tornare in macchina nella stessa giornata”.

Vorrei incontrare il padre di quella donna, – ha riferito commosso – inginocchiarmi davanti a lui e ammettere le mie colpe. Ma anche provare a spiegargli che è stato un incidente e non un omicidio”.

 

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