Aversa, Casa dello Studente: perché non viene utilizzata?

di Antonio Arduino

Aversa – La “Casa dello Studente” di via Saporito è al centro di un’indagine tesa a determinare presunte irregolarità su lavori appaltati nel 2014. Tralasciando questo aspetto della questione, torniamo a parlare dell’immobile che fu realizzato dal Comune di Aversa trasformando il carcere mandamentale femminile preesistente in studentato, con una spesa di circa 800mila euro.

Una ristrutturazione fatta allo scopo di ospitare studenti fuori sede, che fu pronta all’uso, come affermò l’allora sindaco Domenico Ciaramella, il 25 maggio 2007, giorno del taglio del nastro. Da quel momento sarebbe stato possibile utilizzare i 14 mini appartamenti realizzati all’interno dell’ex carcere che il sindaco, a nome della città, consegnò all’Adisu, concedendoli in comodato d’uso gratuito, perché ospitasse gli studenti fuori sede delle due facoltà universitarie con sede ad Aversa (Architettura e Ingegneria). Cosa che non avvenne.

A seguito di innumerevoli articoli di stampa fu chiarito che l’amministrazione comunale aveva consegnato l’immobile ma non aveva consegnato le chiavi necessarie ad entrare nelle struttura Il 9 settembre 2011 arrivarono le chiavi, però la Casa dello Studente continuò a rimanere chiusa.

Negli ultimi mesi del 2012 la Seconda Università di Napoli pubblicò un bando di gara, spesa prevista 364 mila euro, per appaltare un “intervento di completamento, manutenzione straordinaria ed adeguamento” dell’immobile, scaduto il 28 gennaio 2013, reso necessario dal deterioramento della struttura nel corso degli anni.

Non partendo i lavori, nel 2014, l’allora sindaco Giuseppe Sagliocco chiese che l’immobile venisse restituito alla città che ne avrebbe disposto per affiancarlo al neonato Tribunale Napoli Nord ma ottenne risposta negativa dalla Sun perché, sostenevano, essendo stato avviato l’iter la gara indetta nel 2012 non poteva essere annullata. Ed infatti i lavori partirono a settembre 2015 con il posizionamento di impalcature all’esterno e, apparentemente furono completati nello stesso anno, però la Casa dello Studente restò chiusa.

Siamo a fine aprile 2017 e nulla è cambiato tranne le condizioni della rinnovata facciata che perde pezzi d’intonaco. A questo punto, al di là dell’inchiesta giudiziaria in atto, sarebbe logico chiedere perché l’Adisu ancora non utilizza la struttura. Se non ne ha bisogno, come sembrano dimostrare dieci anni di prolungata chiusura, considerando che ormai gli studenti fuori sede non sembra abbiano problemi nel trovare alloggio ad Aversa, viene logico chiedere perché l’amministrazione comunale non faccia i passi necessari per riacquisire alla sua disponibilità l’immobile.

Se lo ha concesso in comodato gratuito perché fosse usato per ospitare studenti, venendo meno lo scopo dello stesso comodato non c’è più motivo perché resti all’Adisu. Del resto, quanti studenti potrebbe ospitare, a meno di non ammassarli nei mini appartamenti? Mentre per Aversa potrebbe essere utilissimo per la cittadella giudiziaria che la città intende realizzare intorno al Tribunale Napoli Nord.

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