Aversa, “Book Crossing”: bella idea al Parco Pozzi ma “poco invitante”

di Antonio Arduino

Aversa – Su iniziativa dell’associazione “Il dono della lettura”, coordinata da Elisa Di Lorenzo, dal 1 al 15 maggio, nel parco Pozzi è stato attivo un servizio di book crossing, un servizio inserito nella campagna di promozione della lettura organizzata dal “Centro per il libro e la lettura” nell’ambito della settima edizione de “Il maggio dei libri”.

Il book crossing è stato realizzato installando, con l’autorizzazione dell’amministrazione comunale, tramite una apposita delibera di giunta, all’interno di parco Pozzi una cassetta in legno contenente dei libri che, stando ai promotori dell’iniziativa, avrebbe dovuto consentire ai partecipanti di donare e prendere un libro per consentirne la lettura.ad altri che avrebbero, poi, “liberato” il testo preso in un posto qualunque per permettere ad altri di leggerlo.

“Il BookCrossing – si leggeva nel comunicato ufficiale che annunciava l’iniziativa – consiste nella “liberazione di libri” allo scopo di poterne seguire il viaggio attraverso i commenti di coloro che li ritrovano. La filosofia è quella di condividere gratuitamente la conoscenza. Ogni appassionato che vorrà partecipare può ‘liberare’, regalandolo, un proprio libro e prenderne uno a scelta fra quelli lasciati dagli altri partecipanti”.

“I libri – continuava il comunicato- vengono registrati in questo modo: il sistema assegna ad ogni libro un numero univoco (il Bcid), questo deve essere riportato sul libro (tramite una etichetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguire il percorso del libro. Può aggiungere un commento in modo che chi lo ha rilasciato sappia che fine ha fatto il libro. Dopo averlo letto (ma non è obbligatorio!) può rilasciarlo nuovamente in libertà su una panchina, su un treno, in un bar e altri luoghi”.

Un’idea bella in teoria ma che, in pratica, sembra essersi rivelata fallimentare. Perché, innanzitutto la cassetta contenente i libri si è presentata agli occhi di eventuali partecipanti con un aspetto per nulla invitante, essendo stata realizzata con una vecchia e malandata cassettiera rivestita da pagine di quotidiani, contenendo, nei due cassetti disponibili, libri che non potevano essere stati “liberati” da partecipanti provenendo tutti dalle collezioni offerte gratuitamente dai quotidiani Il Mattino e Repubblica e presentanti pagine ingiallite dall’acqua che evidentemente era penetrata nei cassetti nei pochi giorni di pioggia verificatisi nella prima metà del mese di maggio. Libricini, ciascuno presente in numerose copie, erano intatti, come se nessuno avesse provato a sfogliarli. Né c’era un numero assegnato, cosicché nessun eventuale percorso poteva essere seguito.

Se così si pensa di spingere i giovani alla lettura per dare supporto alla crescita culturale delle nuove generazioni, forse il metodo va cambiato e alle parole bisogna che si facciano seguire fatti.

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